Concetti Chiave
- I Fescennini erano una forma di farsa campagnola romana, caratterizzata da improvvisazione e scambio di insulti volgari.
- Queste rappresentazioni avevano una funzione apotropaica, mirata ad allontanare il malocchio e augurare fertilità e abbondanza.
- Si svolgevano principalmente durante le feste del raccolto e i matrimoni, coinvolgendo scherzi e lazzi con valori allusivi.
- Le origini dei Fescennini sono connesse alla città etrusca di Fescennium o al termine "fascinum", cioè malocchio.
- La loro asprezza portò all'emanazione di una legge nelle XII tavole, per limitare la diffamazione eccessiva di queste esibizioni.
I Fescennini
Accanto alle forme d'arte che possiamo definire "dotte", in quanto espressione dell'aristocrazia, esiste una pre-letteratura tipicamente popolare. Si allude, qui, ad una produzione anonima di cui non ci rimane quasi niente, ma della cui esistenza ci informano scrittori posteriori. Si tratta di proverbi, canti di lavoro, formule di scongiuro, ninne nanne. La forma più antica di arte drammatica presso i Romani è rappresentata dai Fescennini, una sorta di farsa campagnola in cui alcuni contadini, affidandosi all'improvvisazione, si scambiavano insulti volgari ed osceni(Fescennini versus). Orazio, nel II libro delle Epistole, ci informa sulle occasioni in cui, nella fase più antica, si dava luogo a questo spettacolo. I contadini, dopo aver messo al sicuro il raccolto, facevano festa offrendo doni agli dei e dando vita a questa singolare forma di divertimento. Sull'origine del termine "Fescennino" ci illumina Festo (grammatico del II secolo d.C.), il quale ci offre due interpretazioni:
la prima connette i Fescennini con la città etrusca di Fescennium: la prassi di collegare la forma di spettacolo con il nome della città di origine non è un fatto isolato, visto che l'Atellana, altra forma di farsa rustica, è collegata alla città di Atella, in Campania.
La seconda interpretazione fa derivare Fescennino da "fascinum" (malocchio), ponendo, quindi, l'accento sulla funzione apotropaica dei Fescennini: lo scambio di insulti accompagnato dall'oscenità di linguaggio e dall'esibizione di oggetti indecenti, avrebbe la funzione di allontanare il malocchio e di augurare abbondanza e fertilità; questo spiega il motivo per cui i Fescennini erano connessi principalmente con la cerimonia delle nozze e con la festa del raccolto e della vendemmia. Le feste nuziali erano le occasioni più propizie per dare sfogo alla Fescennina locatio,perché durante la deductio della sposa a casa dello sposo, il coro di amici e familiari si esibiva in scherzi e lazzi di ogni genere con chiaro valore allusivo. Tali scherzi non erano tipici solo dei matrimoni popolari, ma spesso trovavano accoglienza anche nelle nozze di personaggi appartenenti alla più antica nobiltà, come si evince dal carme LXI di Catullo (epitalamio composto dal poeta per festeggiare le nozze dei nobili amici Manlio Torquato e Vinia Aurunculeia.
Fescennini versus dovevano essere anche quelli che venivano cantati davanti alle porte dei vicini. Sia che si trattasse di bollare una donna infedele, sia che si volesse sfogare la rabbia dei plebei contro i patrizi, sia che si volesse vendicare un torto subito, queste battute avevano raggiunto, già nel V secolo a.C., una tale asprezza da trasformarsi in diffamazione sfrontata; fu pertanto necessaria un'apposita legge (contenuta nelle XII tavole) che, come attesta Orazio, pose fine alla Fescennina Licentia.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine dei Fescennini e quale funzione avevano?
- In quali occasioni venivano rappresentati i Fescennini?
- Quali erano le conseguenze legali dei Fescennini?
- Come venivano percepiti i Fescennini nella società romana?
I Fescennini erano una forma di farsa campagnola romana, connessa alla città etrusca di Fescennium o al termine "fascinum" (malocchio). Avevano una funzione apotropaica, utilizzando insulti e oscenità per allontanare il malocchio e augurare abbondanza e fertilità, specialmente durante cerimonie come matrimoni e feste del raccolto.
I Fescennini venivano rappresentati durante le feste del raccolto, le vendemmie e le cerimonie nuziali. Durante i matrimoni, in particolare, il coro di amici e familiari si esibiva in scherzi e lazzi con chiaro valore allusivo.
A causa della loro natura diffamatoria e offensiva, i Fescennini raggiunsero un livello di asprezza tale da richiedere una legge specifica nelle XII tavole per porre fine alla Fescennina Licentia, come attestato da Orazio.
I Fescennini erano una forma di intrattenimento popolare che, nonostante la loro volgarità, trovavano accoglienza anche nelle nozze della nobiltà. Erano utilizzati per esprimere critiche sociali, come bollare una donna infedele o sfogare la rabbia dei plebei contro i patrizi.