Concetti Chiave
- Catullo nel "Carme 84" prende in giro Arrio per la sua pronuncia errata, aggiungendo l'H in modo inappropriato.
- L'ipercorrettismo di Arrio, volto a sembrare colto, viene ridicolizzato come segno di ignoranza.
- Catullo suggerisce che Arrio abbia ottenuto la sua posizione politica non per merito, ma per scorciatoie.
- La questione fonetica dell’aspirazione è centrale, mostrando differenze tra latino classico e rustico.
- L'aspirazione iniziale delle vocali era mantenuta nel latino urbano, ma persa nel latino rustico.
“Carme 84” di Catullo
Testo originale
Chommoda dicebat, si quando commoda vellet
dicere, et insidias Arrius hinsidias,
et tum mirifice sperabat se esse locutum,
cum quantum poterat dixerat hinsidias.
Credo, sic mater, sic Liber avunculus eius,
sic maternus avus dixerat atque avia,
hoc misso in Syriam requierant omnibus aures
audibant eadem haec leniter et leviter,
nec sibi postilla metuebant talia verba,
cum subito affertur nuntius horribilis,
Ionios fluctus, postquam illuc Arrius isset,
iam non Ionios esse sed Hionios.
Traduzione:
"Chomoda" diceva Arrio, qualora volesse dire"comoda" e per "insidie" "hinsidie",e allora sperava d'aver parlato magnificamente, quando con tutto il fiato aveva detto "hinsidie". Credo, così la madre, così suo zio materno Libero, così aveva parlato il nonno materno e la nonna materna. Dopo che fu mandato in Siria riposarono a tutti le orecchie: sentivano queste stesse cose leggermente e lievemente, dopo né tali parole temevano per sé, quando all'improvviso viene riportata una notizia orribile, le onde dello Ionio, dopo che Arrio era andato là, non era più Ioniche, ma "Hioniche".
Analisi:
parole giuste
parole dette da Arrio
-vellet; volesse= congiuntivo imperfetto di volo,vis, volui, velle, "volere"
-dicere= infinito dico, dicis, dixi, dictum, dicere, "dire"
-“si quando” (I frase) è sottinteso nella seconda frase
-se= pronome che si riferisce alla reggente
-locutum (terza riga) è infinito perfetto di -loquor, eris, locutus sum, loqui, "parlare"
-Catullo crede che tutti i parenti della madre parlino così, sottolineando la scarsa cultura materna. Solitamente ci si riferisce alla famiglia della madre per descrivere i servi o i figli nati fuori dal matrimonio, mentre se si doveva parlare di un politico o comunque di una persona di un alto livello ci si riferiva alla famiglia del padre.
-hoc misso= dopo che fu mandato
-requierant= era requieverant, ma c'è stata la caduta della sillaba VE in mezzo
-omnibus= caso dativo
-aures= le orecchie, III declinazione, nominativo plurale
-sibi= dativo
-eadem= accusativo plurale
-verba= accusativo plurale neutro, parole
-fluctus= le onde, accusativo plurale IV declinazione
-illuc= là
-hionios (ultima parola) suona come la parola greca χιόνεος, "niveo".
Questo è un carmen sarcastico con il quale Catullo colpisce Arrio attraverso la sua pronuncia, sminuendolo. Pensa che Arrio abbia raggiunto la carica politica per vie alternative, e non per la sue bravura. Arrio infatti mette la H anche davanti a parole in cui non serve, volendo dimostrare di parlare in modo colto, però così facendo dimostra solo la sua ignoranza. È una forma di ipercorrettismo= esagerazione, in questo costituita dal vizio di aggiungere ovunque l'H.
Nel testo si tratta la questione fonetica dell’aspirazione; perchè in italiano si dice “non vali un’acca?” per il semplice motivo che l’acca è muta, anche se nella lingua latina classica la vocale iniziale è aspirata. La tendenza ad eliminare l’aspirazione è già del latino, ma fu contrastata a lungo dalla scuola e dalla lingua colta. L’aspirazione della vocale iniziale (HOMO/HABEO) si conservò nel latino urbano. Nel latino rustico l’aspirazione si perse piuttosto presto (hedera=edera; harundo=arundo ; haedus=aedus, capretto ; harena=arena, sabbia del mare). In campagna si diceva ANSER/eris= oca; non ci sono testimonianze di una presenza di un H, ma analizzando il tedesco vediamo che si dice GANS, notando che la radice ANS è rimasta e la G è la trasformazione di un H iniziale. Nei dizionari apparivano entrambe le versioni sia con la H che senza. Non tutte le parole latine inizianti con vocale avevano un H davanti, invece quelle che in greco avevano lo spirito aspro hanno conservato l'aspirazione.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del "Carme 84" di Catullo?
- Come viene descritto il comportamento linguistico di Arrio nel testo?
- Qual è l'opinione di Catullo sulla famiglia materna di Arrio?
- Cosa succede quando Arrio viene mandato in Siria?
- Qual è il significato dell'uso dell'aspirazione nel contesto del latino classico?
Il tema principale è la critica sarcastica di Catullo verso Arrio, che cerca di apparire colto aggiungendo l'aspirazione 'H' a parole dove non è necessaria, dimostrando invece ignoranza.
Arrio è descritto come qualcuno che esagera nell'uso dell'aspirazione, aggiungendo 'H' a parole come "comoda" e "insidie", sperando di sembrare eloquente.
Catullo suggerisce che la famiglia materna di Arrio abbia una scarsa cultura, poiché anche loro parlano in modo simile, sottolineando una mancanza di raffinatezza.
Quando Arrio viene mandato in Siria, le orecchie di tutti riposano, poiché non devono più ascoltare le sue pronunce esagerate, ma poi arriva la notizia che le onde dello Ionio sono diventate "Hioniche".
Nel latino classico, l'aspirazione era una caratteristica fonetica importante, ma la tendenza a eliminarla era già presente. L'aspirazione si conservava nel latino urbano, mentre nel latino rustico si perdeva presto.