Concetti Chiave
- Il carme 51 di Catullo segna l'inizio della storia d'amore tra Lesbia e il poeta, ispirato da un'ode di Saffo.
- Nella traduzione, Catullo paragona l'interlocutore di Lesbia a un dio per la sua fortuna di poterla vedere e ascoltare.
- La passione per Lesbia provoca in Catullo una perdita di sensi e una gelosia intensa verso l'interlocutore.
- La terza strofa sembra introdurre una riflessione critica del poeta sulla sua ossessione per Lesbia.
- Catullo si rimprovera per il suo ozio, che attribuisce a una perdita di controllo e ad esperienze negative del passato.
Indice
Catullo - Carme 51
Il carme 51 rappresenta l’inizio della storia tra Lesbia e Catullo. Questo carme è modellato su un’ode di Saffo, poetessa che costituisce un modello per il poeta.
Traduzione
Quegli mi sembra simile a un dio, quegli, se è lecito dirlo, mi sembra superare gli dèi, che seduto davanti a te può spesso vederti e ascoltarti || mentre dolcemente sorridi: felicità che a me sventurato rapisce l’uso di tutti i miei sensi: come infatti ti vedo, o Lesbia, non mi resta poi neanche un filo di voce, || la lingua s’intorpidisce, una sottile fiamma s’insinua nelle mie membra, un ronzio interno ottunde il mio udito, una duplice tenebra offusca i miei occhi. || L’ozio, o Catullo, ti tormenta; nell’ozio ti esalti e in eccesso folleggi! L’ozio in passato perdette anche re e fiorenti città.
Analisi
La prima strofa vede una scena in cui Lesbia e il suo interlocutore conversano: Catullo descrive positivamente l’interlocutore dell’amata proprio per la fortuna che egli ha di vederla e ascoltarla, e pone l’accento sui propri sentimenti mentre li osserva.
Nella seconda strofa vengono descritti gli effetti che la passione per Lesbia scaturisce in Catullo, insieme alla gelosia nei confronti dell’interlocutore.
La terza strofa induce a pensare che si tratti di un altro carme, ma probabilmente si parla di una critica che il poeta fa a se stesso in seguito al suo inutile fantasticare.