Concetti Chiave
- Il Carme 1 di Catullo funge da proemio e include una dedica all'amico Cornelio Nepote.
- Catullo descrive la sua raccolta come "libellus", evidenziando la brevità e la leggerezza dei contenuti.
- Le poesie di Catullo sono definite "nugae", riflettendo una descrizione modesta e autoironica.
- Il poeta si allontana dalla complessità dell'epica, trattando temi semplici e quotidiani.
- Nonostante la semplicità apparente, Catullo applica un lavoro di perfezionamento noto come "labor limae".
Catullo, Gaio Valerio - Carme 1
Il primo componimento del liber catulliano si presenta come un proemio, e al suo interno è contenuta una dedica all’amico Cornelio Nepote.
Traduzione
A chi dono questo nuovo, grazioso libretto, levigato or ora con l’arida pomice? A te, Cornelio: infatti tu eri solito pensare che valessero qualcosa le mie bazzecole già allora, quando osasti, solo fra gli Italici, svolgere la storia universale in tre volumi dotti, per Giove, e frutto di lunga fatica. Prendi dunque questo libretto, quale che sia e come che sia; che possa, o vergine protettrice, durare più di una sola generazione!
Analisi
Come abbiamo detto, questo carme svolge una funzione introduttiva e risente della tradizione ellenistica.
All’interno del carme, con la presentazione del liber, Catullo offre una breve descrizione della raccolta definendola libellus, per delinearne la brevità e la leggerezza dei contenuti, e definendo le sue poesie nugae(cosette), fornendo, quindi, una descrizione modesta e autoironica, che sicuramente è in contrasto con il lavoro di perfezionamento (labor limae) che riserva a tutte le sue poesie.
Trattando di temi perlopiù semplici e ricorrenti nella vita di tutti i giorni, il poeta dimostra di rifiutare la trattazione complessa e sofisticata tipica dell’epica.