Concetti Chiave
- Marco Porcio Catone, noto come Catone il Censore, nacque a Tusculum nel 234 a.C. da una famiglia plebea e si distinse per il suo impegno politico e letterario.
- Catone era un convinto conservatore e antiellenico, criticando l'influenza greca e difendendo i valori tradizionali romani, il mos maiorum.
- Scrisse il "De Agri Cultura" ispirato dalla sua esperienza terriera e promosse l'idea che la forza di Roma risiedesse nella collettività piuttosto che nei singoli individui.
- Durante la sua carriera politica, si opponeva a figure come Scipione l'Africano e intervenne per limitare l'influenza dei filosofi greci a Roma.
- Nonostante la sua posizione antiellenica, negli ultimi anni subì parziali influenze greche, come dimostrato dal matrimonio del figlio con una figlia di Lucio Emilio Paolo.
Catone, Marco Porcio - vita e pensiero
Catone nacque a Tusculum (presso Frascati) nel 234 a.C. e proveniva da una famiglia plebea. Il suo soprannome è Catone il Censore a causa della sua professione, ma anche per distiguerlo dal pronipote Catone l'Uticense. Passò l’adolescenza coltivando nella terra del padre, ma si interessò anchealla politica, al rispetto del mos maiorum e vedeva la storia del popolo romano una storia di successo dovuta alla sinergia della collettività in difesa di Roma, ed è proprio da questa esperienza terriera che scrisse il De Agri Cultura. Ebbe idee politiche prevalentemente conservatrici, era un antiellenico poiché riteneva la cultura greca non influisse positivamente su quella greca, di fatto nel 189 a.C. fece processare Scipione l’Africano ed il fratello con accusa di aver dissipato i tesori dello Stato, e nel 155 a.C. cercò di rispedire in Grecia tre filosofi ateniesi venuti per esporre le proprie idee sostenendo che i cittadini dovessero solo rispettare le leggi e i valori del mos maiorum e dare ascolto solo alla voce dei magistrati; li fece processare per paura che potessero essere di cattivo esempio per i giovani. Catone ci ha dato la definizione di vero oratore romano (uno che parlava al pubblico non per tutelarsi ma perché
era un onesto esperto nel parlare guardando il benessere del popolo, di fatto sosteneva che il vero protagonista della storia romana non fosse il singolo individuo, ma il popolo in sé. Combatté durante la seconda Guerra Punica
dopodiché cominciò la sua attività politica come Homo Novus (ovvero il primo membro di una famiglia, che non aveva mai dato magistrati allo stato, inviato al Cursus Honorum). Essendo attratto dalla sua sapienza e dalla sua inclinazione letteraria, portò Ennio a Roma.
Si rifà per lo stile alto rispetto agli altri non si sofferma sugli Annales dei
pontefici perché riteneva il contenuto superfluo, la lingua di Catone era
caratterizzata dalla presenza di arcaismi, di fatto si incontrano allitterazioni e figure etimologiche. Nei suoi ultimi anni di vita ebbe parzialmente influenze elleniche avendo dato in sposa al figlio la figlia di Lucio Emilio Paolo, nonostante le prese di posizione in atteggiamento apertamente anti-ellenistiche prese durante la sua vita, che lo videro rappresentazione di una certa linea di pensiero conservatrice, la quale si opponeva vigorosamente alla coesistente ideologia progressista. Catone morì in una spedizione nel 149 a.C.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del soprannome di Catone?
- Qual era la posizione di Catone riguardo alla cultura greca?
- Come definiva Catone il vero oratore romano?
Catone è soprannominato "il Censore" a causa della sua professione e per distinguerlo dal pronipote Catone l'Uticense.
Catone era antiellenico, ritenendo che la cultura greca non avesse un'influenza positiva su quella romana, e cercò di limitare l'influenza greca a Roma.
Catone definiva il vero oratore romano come qualcuno che parlava al pubblico non per interesse personale, ma per il benessere del popolo, sostenendo che il protagonista della storia romana fosse il popolo stesso.