Concetti Chiave
- Le Atellane erano rappresentazioni teatrali romane, probabilmente eseguite durante le "Quinquatrus" e i "Saturnalia".
- Caratterizzate da ruoli fissi, le Atellane vedevano attori improvvisare su una trama di base chiamata "trica".
- Le maschere utilizzate erano simili a quelle della commedia dell'arte, con personaggi stereotipati come Maccus e Pappus.
- Le rappresentazioni satirizzavano vizi umani e categorie sociali, spesso con toni volgari e osceni.
- La comicità delle Atellane influenzò autori come Nevio e Plauto, mantenendo la loro eredità nel teatro latino.
L'Atellana
Non si sa con certezza durante quali feste si rappresentassero a Roma le Atellane, ma probabilmente nelle "Quinquatrus" e nei "Saturnalia". Protagonisti delle Atellane erano attori che interpretavano ruoli fissi, improvvisando su un intreccio di base detto "trica". Le maschere erano simili a quelle della nostra commedia dell'arte. Ricordiamo:
- Maccus, lo sciocco ingordo;
- Pappus, il vecchio scemo;
- Buccus, lo sciocco chiacchierone;
- Dossennus, il gobbo furbo e malizoso;
- Manducus, un orco dalle enormi mascelle che spalancava la bocca e batteva i denti.
Sul piano dei contenuti, l'Atellana si sviluppa come una rappresentazione disperata dei vizi e dei difetti dell'uomo comune. Ad essere prese in giro erano particolari categorie sociali come il contadino e il forestiero, o tipi umani come il vecchio, l'ingordo e il lussurioso; altre volte ci si accaniva sui difetti fisici. La satira di questi personaggi era fatta per lo più all'insegna della volgarità e dell'oscenità e ciò fa pensare che in origine l'Atellana avesse un'altra funzione oltre a quella di suscitare il riso e fosse legata anche ai riti della fecondazione. Tipiche dell'Atellana erano la convenzionalità del linguaggio e la monotonia degli intrecci. Della comicità delle Atellane rimane molto in Nevio e Plauto.