Chiaravaleo
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Concetti Chiave

  • Livio Andronico, originario di Taranto e successivamente liberto, è noto per aver introdotto il primo dramma latino nel 240 a.C. e per la sua traduzione dell'Odissea in versi saturni adattati al gusto romano.
  • Gneo Nevio, cittadino romano, combatté nella prima guerra punica e fu esiliato per le sue opere polemiche; è ricordato per il poema epico Bellum Poenicum e per aver introdotto la tragedia praetexta.
  • Ennio, considerato il padre della letteratura latina, introdusse l'esametro e scrisse Gli Annales, un poema epico nazionale che celebra l'ascesa di Roma e le gesta di Scipione l'Africano.
  • Le opere drammatiche latine includevano commedie palliata e togata, e tragedie cothurnate e praetexta, spesso rappresentate durante i ludi senza strutture teatrali permanenti.
  • Ennio contribuì anche al genere della satira con le Saturae e scrisse opere come Evemero e Epicarmo, trattando temi filosofici e mitologici, oltre a un manuale di cucina latina.

Indice

  1. Livio Andronico
  2. Generi drammatici
  3. Nevio
  4. Ennio
  5. Gli Annales

Livio Andronico

Ha caratteristiche comuni a Nevio e Ennio:
  • Nessuno di loro era di Roma
  • Si dedicarono a tutti i principali generi poetici
  • Erano espressivi nelle loro opere e facevano uso di molte figure di suono

Era uno schiavo di guerra proveniente da Taranto e prima un maestro. Livio Salinatore gli affidò l’educazione dei figli e poi lo rese un liberto.
Nel 240 a.C inscena il primo dramma latino e del suo operato ci rimangono:

  • 8 tragedie mitologico (cothurnatae)
  • 3 tragedie con ambientazione greca (palliatae)
  • Un partenio

Muore poco dopo il 207 a.C.
Traduce i versi dell’Odissea in saturni di cui ci rimangono solo pochi frammenti. Adattò il latino arcaico ai versi illustri dell’Odissea. La adattò anche al gusto e ai modi romani. Scelse l’Odissea e non l’Iliade perché Ulisse era già presente nelle leggende locali e poichè Enea viene sconfitto all’interno dell’Iliade. La traduzione riscosse molto successo e venne insegnata persino nelle scuole come ci racconta Orazio.
Della traduzione ci rimane solo il primo verso in cui la musa greca diventa già la camena romana.

Commedie e tragedie erano spesso allestite in occasione dei ludi ovvero i grandi festival religiosi. Non esistevano strutture teatrali e in occasione dei ludi scaenici veniva montata una struttura provvisoria in legno. La scena era rudimentale e composta da tre facciate di edifici. Il sipario fu introdotto solo nel 133 a.C.
Le compagnie erano formate de 5 o 6 attori tutti maschi, non si sa se utilizzassero maschere ed erano liberti o stranieri.

Generi drammatici

Commedie
  • Palliata: da pallium, commedia greca con ispirazione a racconti greci e scenari greci
  • Togata: da toga erano romane

Tragedie

  • Cothurnate: dal calzare greco, mito greco
  • Praetexta: toga di porpora romana usata dai magistrati, mito romano

Nevio

Gneo Nevio nasce attorno al 270 a.C, era cittadino romano, combatte nella prima guerra punica ma viene esiliato dalla famiglia Metelli per aver fatto allusioni polemiche nelle suo opere in merito al loro operato. Morì in Africa nel 204-201 a.C.
Trattò argomenti romani con modelli greci.
Compose tragedie di argomento mitico greco e inaugura la tragedia praetexta. Una di essa si intitolava Romulus e narrava il mito della fondazione di Roma e anche Clastidium che riportava la vittoria di Marcello su i Galli.
Abbiamo solo alcuni frammenti delle suo commedie e fu il terzo tra i commediografi romani.
L’opera più importante è un poema scritto in staurni e in 7 libri che racconta le origini di Roma fino alla prima guerra punica chiamato Bellum Poenicum. Di esso abbiamo solo alcuni frammenti.
Nella prima parte di questo poema parla del mito all’origine di Roma con le vicende di Enea. Le vicende della guerra punica sono narrate con un linguaggio poetico, molto espressivo e energico. Il latino primitivo è reso vigoroso da numerose figure di suono e allitterazioni e di elementi della poesia greca.

Ennio

Considerato il vero padre della letteratura latina nasce nel 239 a.C a Rudiae in puglia, si definisce il poeta con 3 anime perché parlava 3 lingue: latino, greco e oscio.
Lo si ricorda per il suo modo di scrivere articolato e per aver introdotto l’esametro a Roma, precedentemente usato da Omero in Grecia.
Combatte la seconda guerra punica tra le truppe ausiliarie insieme alla famiglia degli scipioni; nei suoi annales canta proprio le gesta di Scipione l’Africano e così fece anche con Marco Fulvio nell’Ambracia, il figlio di questo console gli concedette quindi la cittadinanza romana.
Morì nel 169 a.C e venne seppellito nella tomba degli Scipioni.

Gli Annales

Fu un poema epico scritto in esametri che racconta l’ascesa di Roma tra il 220 e il 171 a.C e fu per questo definito poema nazionale. Fu composto da 18 libri e 60.000 esametri.
Riprese il nome degli annales scritti dal pontefice massimo, la narrazione è in ordine cronologico e inizia dalle origine mitiche di Roma fino alla presa di Troia e all’arrivo di Enea in Italia. Secondo Gli Annales Romolo discendeva dalla figlia di Enea e dal Dio Marte, poi parlano dei 7 re, della repubblica ma il cuore del libro fu la seconda guerra punica. Non vengono più invocate le Camene ma le muse Greche.
Dopo il proemio Ennio racconta di aver visto in sogno Omero e gli dice che lui è la sua reincarnazione e che è quindi destinato ad essere il padre fondatore della cultura latina.
Nel libro VII interrompe nuovamente la narrazione quando nel secondo proemio esalta se stesso per aver utilizzato per primo l’esametro e non il rozzo saturnio come faceva Nevio.
Tuttavia anche l’esametro di Ennio sembra essere stato piuttosto grezzo e molto vicino alla lingua parlata ma ricco di allitterazioni e onomatopee.
Proprio per il loro aspetto arcaico i versi di Ennio conservano una maestosità antica e ricca dei valori tradizionali in cui la radice della vera forza romana è il suo passato; ciò viene quindi manifestato nella letteratura.
Ennio celebrava la potenza collettiva del popolo romano in particolar modo quella dell’aristocrazia per quanto riguarda l’esaltazione di Scipione l’Africano e di Quinto Fabio Massimo.

Della sua produzione teatrale ci rimangono solo i titoli e qualche verso di 2 commedie e 200 frammenti di una ventina di tragedie. Scrisse cothurnatae e 2 praetextae una su Marco Fulvio e una sul ratto delle Sabine. Riscosse un enorme successo e le sue rappresentazioni furono messe in scena anche dopo la sua morte e anche queste abbondavano di figure di suono e ripetizioni.
Con le Saturae inaugura il genere della satira di cui ci rimane poco ma possiamo dire che avevano un metro vario.
2 opere ebbero molto successo:

  • Il trattato Evemero: Evemero da Messina spiegò la vera natura degli dei, secondo lui i veri dei erano grandi uomini o re del passato che furono poi divinizzati per i propri meriti. L’evemerismo si diffondeva negli ambienti intellettuali di Roma
  • L’Epicarmo: Epicarmo tratta del problema reincarnazione delle anime che già compariva negli annales e che probabilmente era stato diffuso da Pitagora
  • Scrisse inoltre il primo manuale di cucina latina denominato il dolce mangiare.

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