Concetti Chiave
- Lucio Accio nacque intorno al 170 a.C. a Pesaro e raggiunse il successo a Roma nel 140 a.C., contemporaneamente alla fine della carriera di Marco Pacuvio.
- Accio era noto per il suo carattere superbo e non eccessivamente passionale, in parte a causa delle critiche ricevute da Pacuvio per la sua "acerbità".
- Nonostante le critiche dal circolo degli Scipioni e da Lucilio, Accio mantenne il suo successo e fu considerato potenzialmente superiore a Pacuvio.
- La sua produzione, principalmente cothurnatae ispirate a Sofocle ed Eschilo, include personaggi forti e vigorosi e riflessioni sul potere e la dittatura.
- Accio utilizzava figure retoriche di suono e neologismi, evitando l'ostentazione del sapere greco, e fu un attento esaminatore delle caratteristiche della lingua.
Note sulla biografia e sulla produzione letteraria di Lucio Accio
Di Accio sappiamo che nacque intorno al 170 a.C. in una famiglia di liberti a Pesaro. Il successo arrivò una volta trasferitosi a Roma nel 140 a.C., quasi in contemporanea con la fine della carriera di Marco Pacuvio. E’ conosciuto un aneddoto su un ipotetico incontro fra i due poeti: Accio venne infatti lodato ma contestato da Pacuvio per una sua eccessiva “acerbità”, tanto che da allora decise di impersonare proprio il ruolo del poeta superbo e non eccessivamente passionale.
La vita romana permise ad Accio di entrare in contatto con esponenti influenti dell’aristocrazia ma si tenne sempre invece a debita distanza dal circolo degli Scipioni, dal quale venne pesantemente criticato, in particolare da Lucilio, che lo denigra nelle sue Satire. Tuttavia ciò non ostacolò il suo successo, tanto che a lungo, dopo la sua morte, si dibattè riguardo la sua presunta superiorità poetica rispetto a Pacuvio.Proprio come per quest’ultimo, non sono rimasti che poco più di 700 versi, la maggior parte dei quali di cothurnatae, ispirate a Sofocle ed Eschilo. Caratteristica fondamentale di Accio era il preferire personaggi forti e vigorosi e in particolare gli eroi in decadenza. Il tema del potere era particolarmente sentito in un periodo di grandi cambiamenti come il suo, tanto che spesso attraverso questi personaggi così pieni di sé veniva impostata una vera e propria riflessione sul potere e sulla dittatura. Dal punto di vista linguistico, da quanto è possibile osservare da quello che è pervenuto fino a noi, come molti altri poeti della Roma arcaica, Accio si concentra sulle figure retoriche di suono e su frasi d’effetto, oltre che su una serie di neologismi. Non è presente, al contrario di Pacuvio, un’ostentazione del sapere, di ispirazione greca. Accio venne ricordato anche per essere un attento esaminatore delle caratteristiche della lingua.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine familiare di Lucio Accio e come ha influenzato la sua carriera?
- Quali sono le caratteristiche principali delle opere di Accio?
- Come si distingue lo stile linguistico di Accio rispetto ad altri poeti romani?
Lucio Accio nacque in una famiglia di liberti a Pesaro, e il suo trasferimento a Roma nel 140 a.C. segnò l'inizio del suo successo letterario, nonostante le critiche ricevute da alcuni contemporanei.
Le opere di Accio, di cui restano poco più di 700 versi, si ispirano a Sofocle ed Eschilo e si concentrano su personaggi forti e vigorosi, spesso eroi in decadenza, con una riflessione sul potere e la dittatura.
Accio si distingue per l'uso di figure retoriche di suono, frasi d'effetto e neologismi, senza ostentare il sapere di ispirazione greca, a differenza di Pacuvio.