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Concetti Chiave

  • Samuel Beckett, nato nel 1906 a Dublino, studiò al Trinity College e si trasferì a Parigi, dove conobbe James Joyce, influenzando la sua carriera letteraria iniziale.
  • Beckett si unì alla resistenza francese durante la seconda guerra mondiale e fu insignito della corona di guerra dal governo francese per il suo contributo.
  • La sua produzione letteraria è suddivisa in tre periodi principali, con un'evoluzione dallo stile influenzato da Joyce a un approccio più personale e moderno.
  • Nel secondo periodo, la trilogia "Molloy", "Malone muore" e "L'innominabile" segnò un'importante svolta nella narrativa del XX secolo, rompendo con le influenze del passato.
  • Beckett esplorò il teatro dell'assurdo e altri media, diventando autore radiofonico, televisivo e cinematografico, e ricevette il Premio Nobel per la letteratura nel 1969.

In questo appunto di letteratura inglese si tratta della vita e delle opere di Samuel Beckett, drammaturgo, scrittore, poeta e traduttore irlandese del 900. Samuel Beckett: biografia e carriera letteraria articolo

Indice

  1. Samuel Beckett – Biografia e Carriera letteraria
  2. I periodi di Samuel Beckett
  3. La scrittura secondo Beckett

Samuel Beckett – Biografia e Carriera letteraria

Samuel Beckett

è nato nel 1906 a Dublino, in Irlanda, da una famiglia considerata come abbastanza benestante e soprattutto protestante e questo gli permise di perseguire un tipo di educazione accademica certamente prestigiosa, infatti nel 1923 si iscrisse al rinomato Trinity College in cui ebbe l’opportunità di studiare diverse lingue straniere, concentrandosi in particolare sul francese e sull’italiano, tanto da divenire fluente in entrambe.

Il contesto in cui si forma è prevalentemente campestre, e infatti campagna, stazione, ippodromo sono tutti elementi presenti nella sua scrittura. Una volta laureatosi, sfruttò la conoscenza del francese per trasferirsi a Parigi come lettore d’inglese presso la Scuola normale superiore, qui entrò in contatto con figure del calibro di James Joyce, con cui strinse un rapporto stretto e a lui dedicò il saggio che scrisse nel 1939 per pubblicizzare l’opera “La veglia di Finnegan”, dal titolo “Dante…Bruno. Vico…Joyce”, la sua prima opera. Nel 1930 Beckett torna al Trinity College ma come insegnante, rassegnando le dimissioni
poco dopo con questo testo:
"Passi gli anni di studio sprecando
coraggio per gli anni di vagabondaggio
attraverso un mondo che educatamente si tiene alla larga
dalla volgarità di imparare".
In questi anni cominciò dunque a farsi notare nel mondo della letteratura e a questo periodo risalgono “Più pene che pane” del 1934 e “Il romanzo Murphy” del 1938, anche se con lo scoppio della seconda guerra mondiale iniziò a prestare servizio presso la resistenza francese che si opponeva all’occupazione nazista della Francia, in questo periodo ricoprì diversi ruoli da fotografo a contadino, da magazziniere a interprete. Forse anche influenzato da questa esperienza, con la fine del conflitto iniziò a scrivere in lingua francese componendo la trilogia romanzesca composta da “Molloy”, “Malone muore” e “L’innominabile”, senza contare che il 5 gennaio del 1953 al Theatre de Babylone entrò in scena l’opera teatrale “Aspettando Godot” che fu un successo enorme e venne anche seguito da un secondo capolavoro noto come “Finale di partita” che uscì a Londra nel 1957.
Una volta terminato di fare il docente, girerà l'intera Europa e a Proust dedicherà il suo studio critico "Proust". "Aspettando Godot" e "Watt" saranno i suoi scritti più celebri, pubblicati dopo la morte dei suoi due genitori e grazie al suo psicanalista Bion. Il suo primo romanzo sarà "Dream of Fair to Middling Women" in realtà pubblicato poi solo nel 1993, a causa della scarsità di editori che lo volevano.
Nel 1940 si unisce alla resistenza francese durante l'occupazione tedesca, nascondendo armi in casa sua. Non ne parlerà molto, ma verrà insignito della corona di guerra da parte del governo francese per la sua opera di contrasto ai tedeschi.
Una volta terminata la guerra, torna al suo paese d'origine e a casa di sua madre ritrova molte opere di quando era bambino, da questo incontro nascerà L'ultimo nastro di Krapp, celebre romanzo in cui Krapp, secondo i critici, prende le sembianze evidenti di Beckett perché ogni tempistica rappresentata, in particolare quella dell'epifania artistica, sono le stesse di Beckett.
Dopo "Aspettando Godot" opera celeberrima di Beckett, in cui l'autore dimostra come è possibile rappresentare un'opera teatrale in cui non succede veramente nulla di ché, e tiene comunque incollati gli spettatori, viene chiamato dalla BBC Third Programme che gli commissiona un'opera radiofonica, dal titolo "Tutti quelli che cadono". A quel punto Beckett diventa anche autore radiofonico, per poi passare anche alla TV e al cinema, assetato di sempre maggiori nuove forme di linguaggio.
Nel 1969 riceverà il Nobel per la letteratura e nel 1989, probabilmente con un inizio di Parkinson, muore confinato nella sua casa di cura.

I periodi di Samuel Beckett

La sua carriera si può facilmente suddividere in tre grandi periodi:

  • Il primo fino alla seconda guerra mondiale;
  • Il secondo dal 1945 ai primi anni sessanta;
  • Il terzo dagli anni sessanta alla sua morte.

Il primo periodo è fortemente influenzato dai lavori di James Joyce, mostrando come unico e principale interesse l'erudizione. Ma il secondo periodo vedrà, soprattutto grazie alla trilogia "Molloy, Malone muore e L'innominabile", il nucleo della letteratura della seconda metà del XX secolo. In questo periodo Beckett annullerà alcune certezze del passato, affacciandosi al nuovo mondo del romanzo moderno, in una specie di ripudio-uccisione del "padre" artistico, cioè James Joyce. Gli anni sessanta che furono per lui il periodo di vera e propria affermazione in ambito letterario e teatrale, tanto che nel 1969 gli venne assegnato il premio Nobel per la letteratura a cui seguì una fase di intensa produttività con la pubblicazione di opere fino al 1989, quando morì il 22 dicembre. Tra le opere di questo periodo emergono “Atto senza parole I e II”, “Giorni felici”, “L’ultimo nastro di Krapp”, “Respiro” e “Non io”, in cui si nota un approfondimento sempre più completo dell’ideologia del teatro dell’assurdo.

Samuel Beckett: biografia e carriera letteraria articolo

La scrittura secondo Beckett

Il periodo successivo alla trilogia, cioè il terzo, fu molto complesso per Beckett. Innanzitutto perché, allontanandosi dall'iniziale verità, che sentiva provenire dai suoi scritti, raggiunge la consapevolezza, tardi, che il suo progetto di scrittura ha poco a che vedere con i suoi amici autori contemporanei. Questo perché secondo Beckett raccontare e narrare e quindi utilizzare le parole per la messinscena è utile nel momento in cui si finge, si inventa qualcosa, perché nulla è necessariamente da raccontare se non per crearsi una propria identità, dimostrare al mondo la propria esistenza. Nel 1954, infatti, scriverà "Testi per nulla" un insieme di scritti in prosa che rendevano palese la sua difficoltà nel continuare a narrare, specie in prosa, e superare quindi la sua impasse creativa. Da lì in avanti vi saranno numerose opere brevi e dense, sintetiche ma elaborate, in cui Beckett mostrerà come anche con l'economia espressiva delle parole, rimaneva un grande maestro della narrazione e della messinscena. Alcuni esempi: "Come è", "Compagnia", "Worstward", "Ho".

Per ulteriori approfondimenti su Samuel Beckett vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati i principali periodi della carriera di Samuel Beckett?
  2. La carriera di Beckett si suddivide in tre periodi principali: il primo fino alla seconda guerra mondiale, il secondo dal 1945 ai primi anni sessanta, e il terzo dagli anni sessanta fino alla sua morte nel 1989.

  3. Come ha influenzato James Joyce il primo periodo di Beckett?
  4. Nel primo periodo, Beckett è stato fortemente influenzato da James Joyce, concentrandosi principalmente sull'erudizione e mostrando un grande interesse per i lavori di Joyce.

  5. Quali sono le opere più celebri di Beckett e in quale periodo sono state scritte?
  6. Le opere più celebri di Beckett includono "Aspettando Godot" e "Finale di partita", scritte nel secondo periodo della sua carriera, che va dal 1945 ai primi anni sessanta.

  7. In che modo Beckett ha contribuito al teatro dell'assurdo?
  8. Beckett ha approfondito l'ideologia del teatro dell'assurdo attraverso opere come "L’ultimo nastro di Krapp", "Respiro" e "Non io", dimostrando come rappresentare l'assurdità della condizione umana.

  9. Qual è stata la visione di Beckett sulla scrittura e la narrazione?
  10. Beckett credeva che la narrazione fosse utile solo quando si inventa qualcosa, poiché nulla è necessariamente da raccontare se non per creare una propria identità e dimostrare l'esistenza al mondo.

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