La tragedia greca - Abiti e musica
Gli attori indossavano un chitone, lungo mantello che arrivava fino ai piedi, che permetteva agli uomini di interpretare ruoli femminili; esso era anche un capo d'abbigliamento tradizionale che si indossava appuntato sulle spalle con delle fibbie. Sopra di esso si indossava l'himation, un mantello più corto: gli uomini non lo indossavano comunemente, ma solo in occasioni particolari. In età classica, le calzature erano, sia per i coreuti che per gli attori, stivaletti con la suola abbastanza bassa, alti fino al polpaccio, aderenti alla gamba, con la punta girata all'insù, ricamati e chiusi con lacci di cuoio; successivamente entrarono in uso i coturni, calzature con una zeppa alta fino a 20 cm, perché il palco divenne meno elevato: gli attori non interagivano più con il coro che era stato ridotto a puro intermezzo musicale.
C'erano diverse armonie, scrive Plutarco nel De musica:
- dorica, austera e maestosa
- misolidia, usata per accompagnare pianti e lamenti
- frigia, per il canto assolo
- lidia, per accompagnare versi più patetici
- ipofrigia o ipodorica, impiegate per il canto solistico.
Sono sopravvissuti papiri con notazioni musicali, come note e il pentagramma di pochi testi. Se nel V sec a. C. la parola era considerata più importante della musica, perché si credeva fermamente nel suo valore educativo, con l'evoluzione del teatro, la musica prese il sopravvento.