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Teognide, Lingua e stile

Considerata la natura composita della Silloge Teognidea, è assai difficile tracciare un profilo linguistico del poeta, ma è comunque possibile cogliere alcuni elementi che caratterizzano l’intero corpus.
Innanzitutto, occorre notare che, nonostante sia quasi certamente dimostrato e noto il fatto che Teognide dovesse parlare il dialetto dorico, scrive in dialetto ionico, tipico degli altri poeti elegiaci. Dal punto di vista lessicale emerge una forte dipendenza dal modello omerico le cui formule vengono riprese letteralmente oppure solo lievemente modificate; ma Teognide “lima quel lessico, per un cosmo nuovo di pensiero e sentimenti; da un lato la glorificazione del nome e del giovane splendore d’un ragazzo; dall’altro l’amarezza rabbiosa di un aristocratico di fronte alle novità sociali, al disordine”.
Si nota la tendenza a privilegiare un numero piuttosto ristretto di termini spesso antitetici, organizzati con una struttura paratattica e oppositiva.
Da punto di vista “stilistico” a noi moderni, pur nel caos della silloge dove anche i versi autentici appaiono senza dubbio mutilati, alterati, sostituiti, sconnessi, Teognide appare una forte personalità d’uomo e di poeta.

Quando lamenta i suoi mali, o esprime in tutta la loro violenza l’odio e l’amarezza, egli è poeta vero.

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