Attori e spettacoli nel teatro dell'antica Grecia
Gli attori nel teatro greco indossavano speciali calzature che aumentavano la loro statura e utilizzavano sempre grosse maschere che permettevano anche agli spettatori più lontani di riconoscere subito il tipo di personaggio. Le maschere venivano usate perché ogni attore recitava in più di una parte e anche i ruoli femminili erano sempre interpretati da uomini. Forse servivano anche ad amplificare la voce.
Era la città ad organizzare le rappresentazioni e spesso i cittadini più ricchi si accollavano le spese di allestimento, come i moderni sponsor. Alle rappresentazioni partecipavano cittadini di ogni ceto, pagando un biglietto ( un gettone di bronzo o di cuoio). Nell’età di Pericle l’ingresso era gratuito e pare che, oltre alle donne e ai bambini, anche gli schiavi potessero entrare, insieme con i loro padroni. Ogni città, anche piccola, aveva il suo teatro e ad Atene, intorno al 430 a.C. , su una popolazione di circa 200.000 abitanti si calcola che più di quindicimila spettatori assistessero alle rappresentazioni. Il pubblico partecipava vivacemente alle gare di recitazione, che duravano l’intera giornata: mangiando, fischiando, battendo mani e piedi ed esprimendo, con calore, approvazione o disapprovazione, lanciando agli attori olive, fichi e persino sassi. Alla fine della gara veniva premiato il vincitore, che riceveva una corona di edera. Normalmente l’autore del testo era anche attore e si assumeva l’incarico di istruire il coro, scriveva la partitura musicale e curare quello che chiameremmo regia: il coordinamento della recitazione degli attori e delle danze.