Questo appunto di Letteratura Greca tratta di Eschilo, Sofocle ed Euripide, i tre grandi tragediografi ateniesi del V secolo a.C., e in particolare degli elementi che li differenziano.
Eschilo
Nacque nel demo attico di Eleusi nel 525/524. Non fu iniziato ai Misteri ma la sua opera risente l’influsso della religiosità misterica. Partecipò alla battaglia di Maratona (490 a.C.), nella prima guerra persiana, e a quella di Salamina (480 a.C.) nella seconda guerra persiana. Combatté probabilmente anche a Platea (479 a.C.). Nell’epitaffio presente sulla sua tomba a Gela e attribuito al poeta stesso, egli viene ricordato come combattente e non come poeta.Il clima eroico seguito alla vittoria nelle guerre persiane, rafforzò in Eschilo la fede negli dèi della patria e nella giustizia di Zeus. Le sue uniche tragedie superstiti risalgono tutte a dopo Salamina. Egli, tuttavia, esordì agli agoni tragici del 500 /499 a.C. e risultò vincitore per la prima volta nel 485/484 a.C.
Fu due volte in Sicilia:
- La prima volta nel 476/475 quando con la tragedia Etnee celebrò probabilmente la fondazione della colonia di Etna, voluta dal tiranno di Siracusa, Ierone I.
- La seconda volta nel 456/455, viaggio nel corso del quale trovò la morte a Gela, dove fu sepolto.
- Persiani (472 a.C.);
- Sette contro Tebe (467 a.C.);
- Supplici (forse 463 a.C.);
- Agamennone (458 a.C. primo dramma della trilogia Orestea);
- Coefore (458 a.C. secondo dramma della trilogia Orestea);
- Eumenidi (458 a.C. terzo dramma della trilogia Orestea);
- Promèteo incatenato (datazione incerta).
- Introduzione del secondo attore: il dialogo diviene l’elemento proprio della tragedia, si riducono le parti corali (Eschilo usa il terzo attore solo per alcune scene dell’Orestea).
- Predilezione per la tetralogia legata: alcuni ritengono che l’organizzazione delle tre tragedie e del dramma satiresco in tetralogia sia un’invenzione di Eschilo.
- Dialettica tra necessità divina e volontà umana: anche se sono le Moire a stabilire il destino e Zeus a garantirne la realizzazione, agli uomini è comunque lasciata la capacità decisionale.
- Il concetto del πάθει μάθος (pathei mathos): si tratta dell’apprendimento attraverso il dolore. Gli dèi sono giusti e non infliggono disgrazie agli uomini per capriccio o per invidia ma affinché paghino per la loro tracontanza causata dall’accecamento irrazionale e imparino a non ripetere i loro errori. La colpa viene ereditata all’interno della stessa stirpe.
Sofocle
Sofocle, figlio di Sofillo, nacque nel 497/496 a.C. nel demo attico di Colono. La sua famiglia era benestante e ricevette in maniera accurata la tradizionale educazione ginnica e musicale. Questo dovette essere uno dei motivi per cui gli fu tributato l’onore di guidare il coro che cantava il peana per la vittoria di Salamina (480 a.C.).Partecipò alla vita politica di Atene e ricoprì cariche importanti:
- Nel 443/ 442 a.C. fu presidente del collegio degli Ellenòtami, i tesorieri della confederazione di Delo.
- Nel 441/440 a.C. fu stratego insieme a Pericle nella guerra contro Samo.
- Nel 427/426 a.C. (o tra il 421 e il 415 a.C.) fu stratego con Nicia.
- Nel 413 a.C. fu eletto nel collegio dei probùli incaricato, all’indomani della disfatta in Sicilia, di “preordinare le decisioni politiche” (Tucidide 8.1.3) e in particolare di attuare provvedimenti straordinari quali la ricostruzione di una flotta, il controllo sugli alleati e l’approvvigionamento della città. L’ampliamento del collegio dei dieci probuli portò poi al governo oligarchico dei Quattrocento.
Morì nel 406/405.
Sofocle fu un tragediografo molto amato dal pubblico Ateniese. Esordì nell’agone drammatico nel 468 a.C. con il perduto Trittòlemo, riportando la vittoria su Eschilo. Giunse primo almeno 18 volte (20 per una Vita anonima, 24 per la Suda), fu secondo ma mai terzo.
La Suda ricorda 123 drammi di Sofocle. A noi restano 7 tragedie intere, un migliaio di frammenti di varia ampiezza e circa 450 versi del dramma satiresco Ἰχνευταί tradotto come Segugi o Cercatori di orme.
Le tragedie superstiti sono:
- Aiace (456-446 a.C.);
- Antigone (442 a.C.): vinse;
- Trachinie (poco dopo il 438 a.C.);
- Èdipo re ( 429-425 a.C. oppure 411 a.C.);
- Elettra (420 oppure intorno al 409 a.C.);
- Filottete (409 a.C.): vinse.
- Sofocle porta i coreuti da 12 a 15. La funzione del coro è definita di volta in volta nelle diverse tragedie.
- Introduce il terzo attore. Nelle tragedie più antiche è una figura ai margini dell’azione, mentre acquista maggiore rilievo nelle tragedie più recenti. Anche Eschilo adottò un terzo attore nell’Orestea, ispirandosi probabilmente a Sofocle.
- Preferisce le trilogie slegate: il dramma ha una sua autonomia tematica e strutturale.
- Crea grandi personaggi eroici, la cui centralità è assoluta nel dramma.
Euripide
Secondo il Marmor Parium Euripide nacque nel 485/484 a.C., mentre una biografia tramandata da alcuni codici colloca la sua nascita nel 480 a.C. Fu iscritto nel demo attico di Flia anche se il suo luogo di nascita era Salamina. Abbiamo molte notizie sulla sua vita ma si tratta soprattutto di invenzioni di comici e di critici che lo dicono figlio di un bottegaio e di un’erbivendola (in realtà i suoi genitori, Mnesarco e Clito, erano rispettivamente un propietario terriero e una donna di nobili natali), protagonista di disavventure coniugali, morto sbranato dai cani.Le fonti ci dicono che fu il primo a possedere una biblioteca. Non fu apprezzato dal pubblico ateniese che gli concesse la vittoria negli agoni tragici soltanto cinque volte. Forse anche a causa dell’isolamento e degli attacchi che viveva ad Atene, si recò a Pella, alla corte del re Archelao, nel 408 a.C. Ivi morì tra il 407 e il 405 a.C. Il 405 a.C. costituisce il terminus ante quem per la sua morte, poiché, quando Aristofane rappresentò le Rane alle Lenee del 405 a.C., egli era già morto.
La Suda e la biografia danno notizia di 92 drammi composti da Euripide. Esordì nel 455 a.C. con le Peliadi che ottennero il terzo posto.
Ci sono giunte 17 tragedie, un dramma satiresco (il Ciclope) e alcune tragedie frammentarie. Una diciottesima tragedia, intitolata Reso, è generalmente considerata spuria.
- Alcesti (438 a.C.): ottenne il secondo posto;
- Medea (431 a.C.): ottenne il terzo posto;
- Eraclidi (forse del 430 a.C.);
- Ippolito (428 a.C.): ottenne il primo posto;
- Andromaca (dovrebbe risalire forse agli anni tra il 429 e il 425 a.C.);
- Ecuba (forse del 425/424 a.C.);
- Supplici (forse del 423/422 a.C.);
- Eracle (forse del 416/415 o 415/ 414 a.C.);
- Troiane (415 a.C.): ottenne il secondo posto;
- Ifigenia in Tauride (forse del 414/413);
- Elettra (413 a.C.);
- Elena (412 a.C.);
- Ione (411 a.C.);
- Fenicie (forse risalente agli anni tra il 411 e il 409 a.C.): ottenne il secondo posto;
- Oreste (408 a.C.);
- Ifigenia in Aulide (successiva al 407/406 a.C.): ottenne il primo posto.
- Baccanti (appartiene alla stessa trilogia dell’Ifigenia in Aulide).
- La predilezione per intrecci complessi risolti dal deus ex machina e per figure eroiche instabili e irrequiete.
- Il coro è indipendente dall’azione, ha un ruolo ridotto.
- La critica alla democrazia imperialista, l’antibellicismo, la denuncia degli orrori della guerra.
- Lo scetticismo verso gli dèi, la demitizzazione del mondo eroico (gli eroi sono umanizzati e le donne e i giovani sono presentati in una dimensione eroica).
- La centralità dell’instabilità della condizione umana e il sovvertimento del codice etico aristocratico.
- La forte influenza del pensiero sofistico.