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Indice

  1. La produzione teatrale ad Atene nell’età classica
  2. La funzione del teatro nella società ateniese

La produzione teatrale ad Atene nell’età classica

Nel 535 a.C., Atene decise di istituire rappresentazioni teatrali pubbliche, finanziate dalla città stessa. Queste rappresentazioni, insieme all'assemblea popolare e ai tribunali, divennero un pilastro fondamentale del funzionamento politico della comunità ateniese (Luciano Canfora). Inoltre, il teatro rappresentò una parte integrante della cultura della città.

Durante il V secolo a.C., Atene investì nella competizione teatrale, permettendo una partecipazione di massa grazie al fondo teorico (da theorìa, spettacolo).

Questo fondo rimborsava agli spettatori il mancato guadagno per le ore di lavoro perse. Nonostante siano stati rappresentati almeno 1700 drammi e 600 commedie, solo una piccola parte di questa immensa produzione è arrivata fino a noi: sette tragedie di Eschilo, sette di Sofocle, diciotto di Euripide e undici commedie di Aristofane.

La funzione del teatro nella società ateniese

Il teatro giocava un ruolo fondamentale nella costruzione dell'identità politica e culturale della comunità ateniese. Le tragedie rappresentavano le problematiche individuali e collettive che turbavano la città, portando questi conflitti alla consapevolezza collettiva. In questo modo, il teatro contribuiva a rendere questi problemi comprensibili e intellettualmente controllabili.

Come affermato da Aristotele, la tragedia suscita passioni negli spettatori, facendoli condividere le emozioni dei personaggi in scena, ma allo stesso tempo li aiuta a purificarsi da queste passioni, favorendo così un maggiore autocontrollo psicologico e morale.

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