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Il mito come forma di spiegazione della realtà

Gli aspetti del linguaggio arcaico si connettono alla presenza ed all’uso costante dei miti. Che cos’è un mito? In sostanza è un racconto, una narrazione di vicende di cui sono protagonisti dei, semi-dei o eroi, con una sua logica e coerenza interne e
una sua funzione.
Della genesi e delle finalità del mito si sono date storicamente versioni e letture diverse, alcune "deboli” (quelle che Io relegano all’ambito puramente letterario e di tradizione orale), altre "forti” (che trasformano il mito nel primo vero tentativo umano di “comprendere” o di “contemplare” la verità del mondo e del reale).
Ma tende ormai a non essere più accolta l’interpretazione del mito come “finzione” letteraria priva di legami con la verità e la realtà delle cose. Non solo gli studi su quel periodo, ma anche l’insieme delle ricerche compiute dalla moderna antropologia, ci portano a vedere nel mito un’autonoma e coerente forma culturale, cioè una forma di interpretazione del mondo nella quale contenuti di verità sono comunicati con modalità diverse da quelle adottate dalla scienza o dalla filosofia.
Al mito si riconosce la funzione di tendere a rafforzare la tradizione, in quanto molto spesso indica e descrive una realtà originaria o un evento straordinario con cui si giustificano — di fatto — le consuetudini e l’ordine sociale di una tribù, di un popolo e quindi si confermano i riti e i culti di quel quadro sociale.

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