mielina
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Lisia - La vita

Lisia nasce ad Atene nel 445 a.C. Era figlio di un tale chiamato Celfalo, nativo di Siracusa, mentre la madre era Ateniese. Per questo motivo Lisia era un meteco, status di chi non ha entrambi i genitori Ateniesi.
Un meteco non è un cittadino a pieni diritti. Infatti, pur avendo gli stessi diritti civili, non aveva gli stessi diritti politici e fiscali (non godeva dell'ισοτελία, ovvero dell'uguaglianza nel pagare i tributi e non poteva partecipare attivamente ala vita politica).
Il padre si era traferito ad Atene per insistenza di Pericle, suo amico, che gli aveva garantito una fabbrica di scudi al Pireo (il porto di Atene).
Nel 430, allo scoppio della guerra del Peloponneso, Lisia e il fratello Polemarco sono costretti a trasferirsi a Turi. Tuttavia solo 15 anni dopo, nel 415, dovettero ritornare ad Atene, poiché nelle colonie gli Ateniesi non erano visti di buon occhio. Alla fine della guerra, e all'inizio dell'imposizione del governo dei trenta tiranni, Lisia e altri 30 meteci furono accusati di avere sentimenti democratici. Iniziò cosi la caccia al meteco, periodo in cui gli appartenti a tale classe videro la perquisizione dei loro averi.
Si trattava in realtà di una lotta prettamente economica, in quanto i meteci erano possidenti di beni terrieri e ricchezze varie.
Lisia e Polemarco furono fatti prigionieri.
Polemarco fu ucciso da Eratostene, mentre Lisia, corrompendo Ippoterse, riusci a liberarsi.
Fu questo l'evento che scatenò l'inzio della sua carriera giudiziaria. Intentò in questa occasione due processi: uno contro Ippoterse, che si era fatto corrompere, l'altro contro Eratostene, che aveva ucciso il fratello.
Morì nel 380 a.C.
In tutta la sua vita scrisse 34 orazioni.

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