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Ominide
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All'inizio del XIX secolo tramite la linguistica comparata si riscontrano dei parallelismi tra il greco e le altre lingue europee, ed anche con lingue di popoli lontani. Si ipotizza quindi una radice comune, individuata nell'indoeuropeo.
Indoeuropeo: lingua ricostruita di cui non abbiamo alcuna testimonianza scritta perché al tempo non esisteva la scrittura. Si tratta del ceppo comune delle lingue storiche.

Le popolazioni indoeuropee compaiono intorno al 2000 a.C ed erano nomadi. Nel neolitico si stabiliscono nell'Asia centrale, mentre durante l'età del bronzo in India e nel vicino oriente. Successivamente giungono in Asia ed Europa dove sottomettono e si fondono con le popolazioni del luogo. Introducono nella loro lingua molte parole adottate dalla civiltà locale, come ad esempio “mare”.
I Greci postomerici sono chiamati Elleni, mentre quelli del tempo di Omero Achei. Durante il periodo degli Achei o Micenei, in Grecia si trovavano popolazioni di Greci primitivi mentre in Egitto, Asia minore e Mesopotamia c'erano civiltà evolute.

Nel 1870 Schliemann scopre Troia, nel Bosforo, studiando i poemi omerici e pochi anni più tardi, nel 1876, anche Micene.
Evans invece nel 1900 scopre la civiltà minoica a Creta, scavando fra le rovine di Cnosso. Questa civiltà conosceva la scrittura, ciò si evince da alcuni documenti ci hanno lasciato. I più famosi reperti che attestano questa loro conoscenza sono la lineare A e la lineare B. Di questi due solo la lineare B è stata decifrata nella seconda metà del '900 da un crittografo inglese, Ventris.
La civiltà minoica fu sterminata da una popolazione proveniente dal mare intorno al 1200 a.C. A partire da questa data iniziò un periodo buio in cui scompare la scrittura e di cui non ci permane alcuna testimonianza. È chiamato Medioevo Ellenico. È proprio in questo periodo che cominciano a formarsi i canti dell'Iliade e le poleis. Il patrimonio letterario viene trasmesso oralmente dai cantori e la cultura è esclusivamente di tipo orale.
I cantori si dividono in aedi (compositori) e rapsodi (esecutori) ma spesso le figure si sovrappongono. Essi sono influenzati nella loro performance dal pubblico, che richiede loro canti particolari e partecipano con trasporto. Secondo la tradizione, sono ispirati dalle Muse, figlie della Memoria. La più antica rappresentazione dell'attività poetica è il passo dell'Odissea in cui si descrive l'attività dell'aedo Demodoco alla corte dei Feaci.
Intorno all'800 a.C questo periodo di buio si conclude e nel 750 a.C ricompare la scrittura. Questa è di derivazione fenicia, alfabetica e non sillabica. Inizia così la seconda colonizzazione.

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