Dopo aver ristabilito con fermezza la propria autorità , Zeus mette in atto il proprio piano, facendo si che i Troiani riportino numerose vittorie sugli Achei; in conseguenza di ciò e del sempre maggiore scoraggiamento degli avversari, Ettore e i suoi giungono in prossimità del mare e, aperta una breccia nel muro innalzato dagli Achei a difesa del campo navale, dilagano verso la spiaggia. A questo punto Zeus, ormai certo di avere tenuto fede alla promessa fatta a suo tempo a Teti, distoglie lo sguardo dal campo di battaglia, rivolgendolo verso i lontani ed esotici popoli delle regioni a nord-est della Troade e lasciando che gli uomini si massacrino fra di loro, certo che nessuno degli immortali oserà intervenire nella mischia, violando il severo divieto che è stato loro imposto. Purtroppo, Zeus si inganna: Poseidone, il signore del mare, lo Scuotitore della terra, è pronto ad approfittare della momentanea distrazione del fratello per favorire gli Achei, che protegge dall’inizio della guerra.
“Ζεὺς δ' ἐπεὶ οὖν Τρῶάς τε καὶ Ἕκτορα νηυσὶ πέλασσε,
τοὺς μὲν ἔα παρὰ τῇσι πόνον τ' ἐχέμεν καὶ ὀϊζὺν
νωλεμέως, αὐτὸς δὲ πάλιν τρέπεν ὄσσε φαεινὼ
νόσφιν ἐφ' ἱπποπόλων Θρῃκῶν καθορώμενος αἶαν
Μυσῶν τ' ἀγχεμάχων καὶ ἀγαυῶν ἱππημολγῶν
γλακτοφάγων Ἀβίων τε δικαιοτάτων ἀνθρώπων.
ἐς Τροίην δ' οὐ πάμπαν ἔτι τρέπεν ὄσσε φαεινώ·
οὐ γὰρ ὅ γ' ἀθανάτων τινα ἔλπετο ὃν κατὰ θυμὸν
ἐλθόντ' ἢ Τρώεσσιν ἀρηξέμεν ἢ Δαναοῖσιν.”