La figura di Elettra
E’ la nuova protagonista e unica donna che accentra su di sé l’attenzione del pubblico. E’ l’eroe della tragedia e per questo è sempre presente in scena. Un eroe che però si va valere con l’inganno e la furbizia. Viene dato risalto al suo dolore, al suo animo spezzato dall’odio per la madre e il rimpianto per il fratello. Il fatto che si trovi all’esterno del palazzo è simbolo di una fuga da un ambiente che soffoca tutto il suo desiderio di vendetta e libertà dagli oppressori. Solo Elettra infatti reagisce contro l’ordine ingiusto, prende su di sé tutto il peso della sua protesta e attende l’atto di giustizia poiché guidata razionalità e dalle sue leggi morali.
Figura di Oreste
Le prime critiche dell’Elettra hanno ritenuto Oreste un uomo debole e tormentato, privo di giudizio e quindi risolutamente esegue gli ordini divini.La critica moderna considera Oreste un uomo antieroico poiché è un insofferente opportunista alla ricerca del δόλος. Per questo motivo il suo ruolo è extrascenico. Oreste, secondo Monticelli, è un simbolo che
«sancisce la perdita, la dissoluzione della parte maschile del mondo alla vista di una femminilità dolente, che sempre più, per la mancanza di un contrappeso ripetutamente vagheggiato, invade lo spazio tragico»