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Questo appunto di Letteratura Greca tratta della drammaturgia e del pensiero di Euripide

Indice

  1. Euripide: Mondo concettuale
  2. La drammaturgia euripidea
  3. Euripide: lessico e stile

Euripide: Mondo concettuale

Forte fu in Euripide l'influsso dei sofisti. Egli rivela un approccio critico al mito: sceglie, infatti, temi non trattati dai drammaturghi precedenti o li osserva sotto una diversa prospettiva. Ne derivano uno spregiudicato "smontaggio" dei miti tradizionali che divengono pretesto per una riflessione sulla drammaticità della condizione umana, e diverse interpretazioni di un medesimo personaggio in opere distinte. Altrettanto innovativa è l'attenzione alla psiche, soprattutto femminile, indagata nella sua contraddittorietà. Le figure femminili in Euripide sono grandi, problematiche, inquietanti figure dalla sensibilità tormentata che non trovano nella ragione un equilibrio risolutore. Quanto agli dèi, essi intervengono spesso specialmente nel prologo e nello scioglimento dell'intreccio, con l'esperienza del deus ex machina, ma sono distanti dalla vita dell'uomo, privi di valori morali, imperscrutabili.
La realtà contemporanea è chiaramente presente in Euripide, nelle cui tragedie è possibile individuare argomenti centrali nella temperie culturale dell'epoca:
  • La condizione della donna: Alcesti, Medea, Ippolito;
  • la guerra: Eraclidi, Andromaca, Ecuba, Supplici, Troiane;
  • la critica del mito: Eracle, Elettra, Ifigenia in Aulide.

La drammaturgia euripidea

Anche nella tecnica drammaturgica Euripide si dimostra innovative: il prologo diventa espositivo ed è l'occasione per mostrare come il mito tradizionale è stato trasformato; le parti corali risultano meno legate alla tradizione; negli episodi, durante i momenti di maggiore pathos, l'attore canta diversi "a solo", ovverosia monodie (espediente, questo, poco sfruttato dai tragediografi precedenti); le parti dilagate prediligono l'agòn tra due personaggi, che si confrontano con i loro differenti, ma entrambi validi, punti di vista. La struttura delle tragedie evolve dal dramma concentrato su un solo personaggio a opere caratterizzate da intrecci sempre più complessi che anticipano quelli della commedia; il deus ex machina, necessario per la risoluzione del complicato intreccio, è impiegato di frequente, ma sembra che l'autore stesso ritenga il lieto fine poco verosimile. La statura eroica dei personaggi mitici viene ridimensionata, in quanto essi sono rappresentati nelle loro debolezze; di contro, viene concesso spazio agli umili che diventano anche portatori dei valori etici.
Alcune tragedie sono caratterizzate da uno schema d'intrigo, secondo il quale un personaggio, a seguito di un riconoscimento, mette in atto un piano di salvezza:
  • Ifigenia in Tauride;
  • Elena;
  • Ione;
  • Fenicie;
  • Oreste;
  • Elettra.

Euripide: lessico e stile

Il lessico, che risente della rappresentazione realistica dei personaggi, abbandona l'influsso epico a favore di termini di uso quotidiano e introduce prestiti ricavati da altre discipline.
Euripide dà poi prova della sua maestria di poeta lirico nei canti corali, caratterizzati da un registro alto e da una grande varietà di metri. Dal punto di vista retorico il poeta ricorre alla personificazione, alla metafora, all' antitesi che sottolinea la contraddittorietà del reale. Allo scopo di riprodurre l'andamento del parlato, Euripide sottopone il trimetro giambico a numerose variazioni e inserisce all'interno delle parti dialogate il tetrametro trocaico che era caduto in disuso dopo Eschilo. Le rheseis risentono fortemente della retorica sofistica.

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