Teogonia
Il mito è un racconto attraverso cui si intendono esprimere verità sempre valide sulla realtà o tramandare la memoria di fatti e personaggi ritenuti significativi. In tutti i miti coesistono due livelli:
- racconto;
- significato;
Se si vuole comprendere il mito, non ci si deve fermare al livello del racconto ma passare al livello del significato tramite un processo detto Entmythologisieung (demitizzazione).
Esiodo inizia il poema con il canto delle Muse Eliconie. Viene descritta la vita che le Muse conducono sull’Elicona. Esse se ne vanno cantando dall’Elicona avvolte dalla nebbia. Questo sta ad indicare che il canto delle Muse non è per tutti. Le Muse cantano gli dei, cioè realtà eterne e immutabili.

Parafrasi Per primo fu il chaos
“Dunque per primo fu Caos e poi Gaia dall’ampio petto, sede sicura per sempre di tutti gli immortali che tengono la vetta nevosa dell’Olimpo, e Tartaro nebbioso nei recessi dell’ampia terra poi Eros, il più bello tra gli immortali, che rompe le membra, e di tutti gli dei e di tutti gli uomini doma nel petto il cuore e il saggio consiglio. Da Caos nacquero Erebo e Nera Notte. Da Notte provennero Etere e Giorno che lei concepì a Erebo unita in amore”.
Il nome Caos deriva dal verbo greco chasko, che significa “aprire la bocca”. Quindi il Caos è una voragine di cui non si può vedere il fondo e in cui non si possono distinguere delle realtà. Segue Eros, forza aggregante e generatrice. Da Caos nascono Erebo e Nera Notte. Ma sono stati concepiti da Caos solo? Esiodo afferma che il Caos ha potere generativo ma, essendo sistema in cui nessuna realtà è determinata, non c’è distinzione tra principio maschile e femminile. Inoltre sembra che vi sia un rapporto incestuoso tra Erebo e Notte, che sono fratelli. In realtà, non essendoci distinzione tra principio maschile e femminile, non si distingue nemmeno il ruolo fraterno da quello sponsale. Gaia genera Urano che la avvolgesse tutta. Nell’idea del cielo che avvolge la terra è contenuta l’idea di un amplesso perenne tra cielo e terra. Gaia è sia madre sia sposa di Urano. Segue il racconto di Urano che genera con Gaia ma prende in odio i figli e li respinge nel grembo materno. Gaia medita vendetta con il figlio Crono. Crea il ferro e con esso fabbrica una falce e chiede ai suoi figli di vendicarla. Solo Crono ha l’ardire di compiere l’impresa e così evira Urano. Con il suo atto, Crono taglia il cielo dalla terra e rompe l’amplesso perenne. Il taglio fatto da Crono segna il passaggio da Caos a Cosmo.
Erga kai hemerai
Poema didascalico molto controverso con due centri di interesse: tema della giustizia e tema del lavoro.
Il poema si presenta come una serie di raccomandazioni al fratello Perse. Il poema si apre con un proemio di una decina di versi. Dopo segue la sezione delle due erides. Esiste una erij buona e una erij cattiva. La prima provoca l’emulazione tra gli uomini e la seconda la discordia. Questa parte delle due erides corregge la Teogonia, dove eris è solo divinità negativa. In quest’opera per la prima volta troviamo il mito delle 5 età: oro, argento, bronzo, eroi, ferro. A ogni età è associato un metallo sempre meno prezioso perché ogni età rappresenta un decadimento rispetto all’età precedente. Prima della storia dell’umanità c’è il racconto del Vaso di Pandora.
Quando Prometeo rubò il fuoco agli dei Zeus, non potendo vendicarsi su di lui, si vendica sugli uomini mandando loro un malanno che compensasse il dono del fuoco, ma di cui gli uomini non s’avvedessero: la donna.
La donna viene plasmata con l’argilla, un materiale scadente. Essa deve avere delle doti e Zeus agisce in accordo con gli dei. Si stabilisce che il corpo della donna deve essere come quello delle dee. Zeus si rivolge ad Atena, dea della saggezza e delle arti, e la donna diviene abile nel tessere tele. Poi si rivolge ad Afrodite, la quale infonde nella donna la grazia. Poi Zeus si rivolge a Ermes, messaggero degli dei e dio dell’inganno, e gli impone di insegnare alla donna l’impudenza. La donna, quindi, non è un vaso di iniquità perché se fosse tale l’uomo se ne proteggerebbe. Questa donna viene chiamata Pandora, letteralmente “tutto dono”. Questo nome sta ad indicare il dono di tutti gli dei per la disgrazia degli uomini e il fatto che ogni dio ha donato qualcosa alla donna. Pandora viene condotta da Epimeteo, fratello di Prometeo. Prometeo aveva avvertito il fratello di non accettare nessun dono da Zeus per non causare la disgrazia degli uomini, ma Epimeteo non capisce. Prima dell’arrivo della donna, l’uomo era felice per effetto di Prometeo, che aveva chiuso tutti i mali in un vaso. Quando Pandora aprì il vaso, tutti i mali si riversarono nel mondo. Solo la speranza rimase nel vaso. Questa è l’origine della misoginia greca nei confronti della donna, vista come un malanno ambiguo.