Questo appunto di Letteratura Greca tratta dello storiografo Erodoto, definito da Cicerone (De legibus I 1,5) "pater historiae": "apud Herodotum, patrem historiae, sunt innumerabiles fabulae".
Indice
Vita di Erodoto
Erodoto nacque poco prima del 480 a.C.ad Alicarnasso, colonia dorica, ma in cui erano penetrati molti influssi linguistici e culturali della vicina Ionia. Partecipò alle rivolte per rovesciare il tiranno Ligdami verso il 454. Visitò gran parte del mondo antico per conoscere nuovi popoli:- Egitto
- Fenicia
- Mesopotamia
- Scizia
- Atene
- Magna Grecia
Nel 444 partecipò alla fondazione della colonia panellenica di Turi in Magna Grecia. Tornò dunque ad Atene e assistette alle prime vicende della guerra del Peloponneso. Morì probabilmente poco dopo il 424 a.C.
Le Storie di Erodoto
Non sappiamo quando Erodoto iniziò la composizione delle Storie ma possiamo affermare che vi lavorò fino alle fine della sua vita. I grammatici alessandrini la divisero in nove libri, ognugno contrassegnato dal nome di una delle nove Muse.Il titolo Ἱστορίαι Storie deriva dalle prime parole dell’opera:ἱστορίης ἀπόδειξις (esposizione della ricerca).
Libro I Clio
Si apre con un proemio programmatico, dunque si presenta la ricerca delle cause della guerra tra Greci e barbari nel mito. Si introduce poi la figura di Creso, re di Lidia, che aveva costretto i Greci d’Asia al pagamento di un tributo. Si inserisce il λόγος lidio in cui si ricostruiscono le vicende dei primi re di Lidia e in particolare si tratta di Gige e Candaule. Degna di nota anche la narrazione dell’incontro tra Solone e Creso. Alla sconfitta di Creso da parte del re persiano Ciro è legato il λόγος sulla formazione del regno medo-persiano. Dopo aver conquistato Sardi, la capitale del regno di Lidia, Ciro sottomette i Greci d’Asia. Muore in Mesopotamia nella campagna contro i Massageti.
Libro II Euterpe
Cambise succede al padre Ciro e progetta una spedizione conto l’Egitto. A questa terra è dedicata una digressione che occupa l’intero secondo libro. Si descrivono gli usi, i costumi, la geografia, la religione, la storia. Si tratta di conoscenze che derivavano dall’esperienza diretta di Erodoto.
Libro III Talia
Cambise conquista l’Egitto ma non riesce a sottomettere gli Etiopi e gli Ammonii. Il re persiano inizia a manifestare segni di folle empietà. Segue una digressione su Samo e il suo tiranno Plicrate. Per la prima volta si parla della Grecia in un contesto storiografico e non novellistico quando si fa cenno alla spedizione di Sparta e Corinto contro l’isola. Viene dunque stroncata la rivolta del falso Smerdi, usurpatore del trono persiano. Durante questa rivolta muore Cambise. Qui si inserisce il λόγος τριπολιτικός sulla migliore forma di governo tra Otane, Megabizo e Dario.- Otane: si schiera contro la monarchia a favore della democrazia;
- Megabizo: si schiera contro la morachia e contro la democrazia a favore dell’orligarchia;
- Dario: si schiera contro la democrazia come Megabizo ma è a favore della monarchia.
Libro IV Melpòmene
Dario compie una spedizione sfortunata spedizione contro la Scizia. Gli Sciti logorano i nemici facendo terra bruciata dietro di sé e non cercando lo scontro. I Persiani sfuggono a stento alla catstrofe. Nel fratempo il governatore persiano dell’Egitto conquista la città di Barce in Libia.In questo libro sono presenti:
- Il λόγος dedicato alla Scizia: digressione etnografica sugli Sciti e sugli abitanti delle regioni settentrionali;
- il λόγος dedicato alla Libia: excursus sulla storia dei Battiadi di Cirene e sui costumi degli abitanti della Lidia.
Libro V Tersicore
Il generale persiano Megabizo, lasciato da Dario in Europa in seguito alla sfortunata spedizione in Scizia, conquista la Tracia riguardo alla cui etnografia Erodoto presenta una breve digressione. Aristagora, tiranno di Mileto, guida la rivolta delle città ioniche dell’Asia Minore contro i Persiani (498 a.C.). Aristagora si reca a Sparta e ad Atene in cerca di aiuto (digressioni sulla storia più antica di entrambe le città). Solo Atene ed Eretria inviano un piccolo contingente per aiutare i Greci d’Asia, suscitando l’ira di Dario. I ribelli riescono a conquistare e incendiare Sardi ma i Persiani riescono ben presto a riprendere Cipro e le colonie greche della costa. Aristagora fugge e muore in Tracia.
Libro VI Erato
Nel 494 a.C. la rivolta ionica è definitivamente repressa con la distruzione di Mileto, la città più splendida di tutto il mondo greco. Al fine di punire Atene ed Eretria per il loro aiuto ai ribelli, Dario invia una prima spedizione guidata dal generale Mardonio, che fallisce a causa del naufragio della flotta presso il monte Athos (492 a.C.). Poiché i Greci rifiutano di sottomettersi, Dario invia una seconda spedizione navale guidata da Dati e Artaferne. Dopo la distruzione di Eretria, i Persiani, seguendo le indicazioni dell’ex tiranno di Atene Ippia, sbarcano a Maratona dove vengono sconfitti dagli Ateniesi guidati da Milziade e dai loro alleati (490 a.C). I Persiani sono costretti a rientrare in Asia. Milziade attacca le Cicladi poiché i Persiani avrebbero potuto usarle come base per un nuovo attacco. A causa della resistenza di Paro, l’impresa fallisce e Milziade è accusato di aver ingannato gli Ateniesi. Morirà poco dopo ad Atene a causa delle ferite riportate durante la spedizione.
Libro VII Polimnia
Dopo la morte di Dario, suo figlio Serse, che gli succede al trono, vuole vendicare la sconfitta sotto suggestione di visioni notturne. L’esercito attraversa l’Ellesponto su un gigantesco ponte di barche e quindi percorre la Tracia giungendo finalmente in Grecia (480 a.C.). I Greci, guidati da Sparta e Atene, decidono di deporre le reciproche ostilità e di organizzare la resistenza. Le truppe di terra vengono posizionate alle Termopili, mentre la flotta al capo Artemisio. Gli Spartani di Leonida e i loro alleati si sacrificano eroicamente al passo delle Termopili per tentare di arrestare i barbari.
Libro VIII Urania
Dopo la battaglia navale al capo Artemisio, i Greci, appresa la sconfitta delle Termopili, trasferiscono la flotta a Salamina. I Persiani invadono l’Attica dove conquistano e incendiano Atene. Gli Spartani vorrebbero attendere i nemici all’Istmo di Corinto, ma Temistocle riesce a far prevalere la sua posizione sicché si giunge alla battaglia navale di Salamina dove i nemici sono annientati. Serse ritorna dunque in Asia, ma lascia a svernare in Tessaglia il luogotenente Mardonio, che tenta senza successo di trattare una resa condizionata dei Greci. Pertanto, in primavera riprende le ostilità.
Libro IX Calliope
Alcune città greche passano dalla parte di Mardonio che riesce a occupare Atene per una seconda volta e dunque si ritira in Beozia. Gli Spartani, guidati da Pausania, lasciano le loro posizioni sull’Istmo e raggiungono gli alleati. A Platea i Greci sconfiggono i Persiani (479 a.C.). Tebe viene punita per il suo medismo (atteggiamento filospartano). Lo stesso giorno della battaglia di Platea la flotta greca sconfigge i Persiani presso il promontorio di Micale, in Ionia. Il racconto erodoteo si conclude con la presa di Sesto sull’Ellesponto da parte degli Ateniesi (478 a.C.).
La storiografia erodotea
Nel capitolo 99 del secondo libro Erodoto precisa il suo metodo di lavoro e le sue fonti:Μέχρι μὲν τούτου ὄψις τε ἐμὴ καὶ γνώμη καὶ ἱστορίη ταῦτα λέγουσα ἐστί, τὸ δὲ ἀπὸ τοῦδε Αἰγυπτίους ἔρχομαι λόγους ἐρέων κατὰ τὰ ἤκουον· προσέσται δὲ αὐτοῖσί τι καὶ τῆς ἐμῆς ὄψιος.
Fin qui tutto ciò che ho detto è frutto della mia vista, del mio giudizio e della mia ricerca. D'ora in poi riporterò le cronache egiziane, secondo quanto ho sentito, aggiungendovi qualcosa di ciò che ho visto personalmente.
Gli strumenti di cui lo storico si è servito per la sua ricerca (ἱστορίη) sono dunque:
- La visione diretta (ὄψις);
- l’ascolto dei racconti altrui (κατὰ τὰ ἤκουον);
- la riflessione personale (γνώμη);