Erodoto - Periandro di Corinto
La Pizia aveva predetto che Cipselo sarebbe divenuto tiranno di Corinto e che i suoi figli sarebbero stati beati, ma non lo sarebbero stati più i figli dei figli. La predicazione dell’oracolo non cancella però la libera volontà dell’uomo: è lui che attraverso le sue scelte decide il destino suo e della sua stirpe. Infatti il figlio di Cipselo, Periandro, ottenuto il governo della città dopo la morte del padre, si comporta in maniera così dispotica da affrettare la fine della dinastia.
In questo passo sceglie come consigliere di iniquità Trasibulo, tiranno di Mileto, al quale manda un messo a chiedere quale sia il modo più sicuro per mantenere la città sotto il suo dominio. Facendo gesti che al messo sembrano senza senso, ma che Periandro interpreterà correttamente, Trasibulo gli consiglia di uccidere tuti gli uomini eminenti. Il racconto di Cipselo e della dinastia da lui fondata, messo in bocca ai legati dei Corinzi che, portando la loro esperienza, cercano di convincere gli Spartani a non appoggiare il ritorno di Ippia ad Atene è un esempio del procedere della narrazione di Erodoto , si potrebbe dire a scatole cinesi. Infatti i grandi discorsi che costituiscono la trama complessiva del sorgere e del decadere della potenza di Lidi e dei Persiani sono articolati in diversi discorsi più brevi. Sia le macro che le micro strutture sono ad anello, cioè sono chiuse in modo tale da rinviare all’introduzione.ὁ τοίνυν Περίανδρος κατ'ἀρχὰς μὲν ἦν ἠπιώτερος τοῦ πατρός, ἐπείτε δὲ ὡμίλησε δι᾽ ἀγγέλων Θρασυβούλῳ τῷ Μιλήτου τυράννῳ, πολλῷ ἔτι ἐγένετο Κυψέλου μιαιφονώτερος. Πέμψας γὰρ παρὰ Θρασύβουλον κήρυκα ἐπυνθάνετο ὅντινα ἂν τρόπον ἀσφαλέστατον καταστησάμενος τῶν πρηγμάτων κάλλιστα τὴν πόλιν ἐπιτροπεύοι. Θρασύβουλος δὲ τὸν ἐλθόντα παρὰ τοῦ Περιάνδρου ἐξῆγε ἔξω τοῦ ἄστεος, ἐσβὰς δὲ ἐς ἄρουραν ἐσπαρμένην ἅμα τε διεξήιε τὸ λήιον ἐπειρωτῶν τε καὶ ἀναποδίζων τὸν κήρυκα κατὰ τὴν ἀπὸ Κορίνθου ἄπιξιν, καὶ ἐκόλουε αἰεὶ ὅκως τινὰ ἴδοι τῶν ἀσταχύων ὑπερέχοντα, κολούων δὲ ἔρριπτε, ἐς ὃ τοῦ ληίου τὸ κάλλιστόν τε καὶ βαθύτατον διέφθειρε τρόπῳ τοιούτω· διεξελθὼν δὲ τὸ χωρίον καὶ ὑποθέμενος ἔπος οὐδὲν ἀποπέμπει τὸν κήρυκα.