Fabrizio Del Dongo
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Demostene: Le Filippiche

Col termine “Filippiche” si indicano le quattro orazioni che Demostene tenne al popolo ateniese per incitarlo alla guerra contro Filippo il macedone, le cui mire espansionistiche minacciavano seriamente la città. Stilisticamente, il testo è caratterizzato da una scelta molto varia del lessico, ida un periodo innovativo e incalzante e da uso di forme retoriche e da un’estrema sintesi. La prima filippica è del 351. Filippo si stava affacciando sull’Ellesponto, ma gli Ateniesi assistevano senza reagire alla sua avanzata.

Demostene interviene proponendo un finanziamento destinato alla costituzione di un esercito.
Nella seconda filippica di 7 anni più tardi, egli esorta gli Ateniesi a non fidarsi delle false promesse di Filippo e a reagire agli attacchi di quest’ultimo contro i sostenitori delle idee di Demostene. Inoltre egli attacca Eschine che consigliava la pace e che, sembra, si fosse lasciato corrompere dal denaro di Filippo. La terza filippica e del 341 e sottolinea con un tono molto amaro, le sue accuse contro Filippo che sta preparando la schiavitù dei Greci.

Se Atene non si deciderà a mettersi a capo di una crociata e se non recupererà il valore e la gloria dei tempo delle guerre persiane, l’intera Grecia perderà la sua libertà Nella quarta, Demostene invita tutte le classi sociali a ritrovare la concordia fra di loro affinché tutto il popolo sia unito nella lotta contro l’invasore. Individua anche una possibilità di stringere un’alleanza con i Persiani. Occorre però precisare che la quarta filippica non fu mai pronunciata per cui il testo non è ritenuto autentico da diversi studiosi. Alle Filippiche occorre collegare le Olintiache, cioè delle orazioni che trattano egli aiuti da inviare alla città dio Olinto, minacciata dall’esercito macedone. Le Filippiche ebbero una grande fame fino ad essere commentate da Didimo, un grammatica dell’età augustea. Ad esse si ispirò Cicerone che scrisse e pronunciò quattordici filippiche contro Antonio, tra il settembre e l’aprile del 43 che gli costarono la vita. Anche nell’età successive e fino al medioevo, le Filippiche ebbero un notevole successo; la prima volta furono pubblicate a Roma nel 1470.

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