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La cultura orale

Nonostante fosse già in uso la scrittura, nella fase più antica della cultura greca la poesia veniva trasmessa oralmente. In seguito al crollo della città romana (XII a.C.) si ebbe un profondo regresso culturale, durante cui non veniva più usata la scrittura, la Lineare B; in seguito venne sostituita da un alfabeto derivato da quello Fenicio.
Il patrimonio letterario greco arcaico venne quindi trasmesso oralmente, da cantori che elaborarono il linguaggio, la materia e la tecnica compositiva nel corso di una performance recitata davanti a un uditorio.

Questi cantori erano gli aedi e rapsodi.
Gli aedi erano i compositori, i rapsodi esecutori di canti già esistenti riorganizzati da loro in una nuova sequenza narrativa. Essi però sono figure molto simili; si esibivano presso corti aristocratiche oppure davanti a un uditorio nelle feste pubbliche, tenendo anche gare di recitazione.
In grecia quindi il poeta non è erudito, isolato, ma è un personaggio immerso nel flusso della società, in contatto con il pubblico, a cui deve trasmettere il patrimonio letterario e antico che gli viene dalla tradizione, divenendo il custode della memoria collettiva e della comunicazione, che si tramanderà soltanto grazie alla sua capacità di raggiungere l'uditorio.
La trasmissione delle opere letterarie in modo orale durò fino al termine dell'epoca classica. Anche quando i testi cominciarono a essere scritti essi non vennero trasmessi tramite la loro meditazione, ma sempre oralmente.
Si parla quindi di aurale, ovvero un testo scritto destinato all'esecuzione pubblica; si parla invece di orale, un testo che viene composto e recitato senza l'ausilio della scrittura. La poesia fu il principale mezzo di trasmissione alle nuove generazioni del patrimonio culturale della grecia arcaia.
I poemi omerici sono paragonati ad esempio ad >. Non tutta la cultura di un popolo illetterato avviene comunque attraverso la poesia, non bisogna dimenticare le conoscenze militari e politiche, modelli di comportamento, formule magiche e religiose che gli adulti passano ai giovani, il sapere tecnico tra maestro e allievo, sapienzale affidato a fruppi ristretti di sciamani e guaritori. Tuttavia alla poesia è affidata l'identità culturale di un popolo, i valori, miti comuni...
La caratteristica principale della letteratura trasmessa oralmente è che il testo poetico viene prodotto dalla compresenza di autori e pubblico. Il pubblico della poesia orale è infatti capace di influenzare l'operare del poeta man mano che questo compone, partecipando quindi all'esecuzione: commissiona un certo canto, esige che vengano raccontate alcune cose e trascurate altre, partecipa alla performance con grande trasporto psicologico.
L'oratore d'altro modo impiega gli strumenti espressivi più adatti per stabilire una comunicazione immediata con l'auditorio: cerca di usare un linguaggio semplice e comprensibile, ricorre a un linguaggio vivido, evita sottigliezze psicologiche, dà luogo ad una comunicazione "di massa".
E' fondamentale in questo l'uso della memoria, di cui il poeta ha bisogno per imparare a memoria migliaia di versi, ricorrendo alla capacità e all'esperienza, dagli insegnamenti dei propri maestri. Il poeta inoltre trasmette e divulga il patrimonio culturale di un gruppo.

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