Acanto alla tragedia, i Greci elaborarono un’altra forma di rappresentazione teatrale: la commedia, che metteva in scena fatti comuni con personaggi di origine popolare e che aveva quasi sempre un lieto fine. Le commedie ebbero un grande successo nell’antica Grecia, anzi divennero una vera passione nazionale: venivano organizzati concorsi tra poeti che presentavano al pubblico le loro opere. Cosi le rappresentazioni potevano durare l’intera giornata, sino la calar del sole. Anche le commedie , come le tragedie, hanno un’origine antica, che probabilmente si rifà ai culti agricoli che comprendevano momenti di teatro popolare, con elementi buffoneschi e anche volgari. Il genere incontrò sempre più il favore del pubblico e assunse una struttura che comprendeva parti recitate e cantate, con l’importante intervento dei membri del coro che spesso ricorrevano a bizzarri travestimenti. Le commedie affrontavano in chiave comica problemi seri come i rapporti familiari e sociali, facendo agire personaggi semplici in situazioni quotidiane con intrighi , scherzi, scambi di persona. Oppure mettevano in ridicolo i vizi e i difetti di personaggi importanti come artisti, intellettuali, comandanti militari. Le opere erano ricche di ritmo come l’episodio più importante costituito dall’agone, cioè il contrasto tra due personaggi. I monologhi ( cioè i discorsi di un personaggio solo in scena) e i dialoghi delle commedie si presentavano ricchi di battute, doppi sensi e giochi di parole che contribuivano a creare un effetto comico.
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