Giambi
Sono 13 componimenti scritti prevalentemente in coliambo ipponatteo. Cita più volte infatti Ipponatte stesso, ma supera la sua mordace aggressività stemperandola. Si difende dalle accuse circa la varietà di Temi e Toni.
Giambo Uno: Narra la vicenda di Ipponatte e della coppa dei Sette Sapienti, che passa da saggio a saggio (sin da Talete), ma nessuno se ne ritiene degno. Fino a che, con l'ultimo saggio si capisce che davvero saggio è colui che sa di non sapere e quindi è colui che è conscio dei limiti della propria conoscenza. La coppa viene poi messa nel tempio di Apollo a Delfi.
Giambo Due: Storia degli animali che, prima dotati di parola, ne furono privati e le loro voci furono date agli uomini, rendendoli così ciarlieri.
Giambo Tre: Contiene un'iniettiva contro la corruzione dei tempi presenti, ove molto spesso la ricchezza viene considerata meglio della virtù.
Giambo Quattro: Racconta la contesa tra l'albero di ulivo e l'albero di alloro.
Giambo Cinque: Contiene dei rimproveri molto sentiti rivolti ad un maestro evidentemente pedofilo.
Giambo Sei: È un giambo puramente descrittivo che 'descrive' appunto, fin nei particolari, la statua di Zeus a Olimpia.
Giambo Sette: In questo giambo a parlare è il simulacro (la statua) del dio Hermes, che racconta la storia e la causa di uno dei suoi culti traci.
Giambo Otto: Descrive le cause che hanno portato allo svolgimento di una particolare gara di corsa.
Giambo Nove: Contiene, come il giambo sette, un altro racconto eziologico fatto dalla statua di Hermes.
Giambo Dieci: Racconta la leggenda di Mopso e spiega così la causa di uno dei più famosi riti per Afrodite.
Giambo Undici: Callimaco lo compone per il settimo giorno di vita della figlia di un amico (ricorrenza molto importante nell'antichità). In esso egli rievoca la stessa festa (del settimo giorno) che fu celebrata per la dea Ebe.
Giambo Dodici: Ultimo dei giambi è sicuramente, insieme al primo, il più importante. Contiene infatti un'autodifesa contro le accuse di varietà di generi letterari che gli avversari di Callimaco erano soliti muovergli.