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Concetti Chiave

  • La raccolta "Un tempo e poco fa" di Verlaine è un punto di riferimento per il Simbolismo, includendo il sonetto "Languore".
  • In "Languore", Verlaine esplora il declino dell'impero romano paragonandolo alla decadenza del XIX secolo.
  • Il titolo rappresenta la condizione di decadenza fisica e psicologica dell'epoca, descritta come "noia densa".
  • Verlaine attribuisce il languore a una sazietà che porta a un disinteresse per la vita e una sterilità creativa.
  • L'autore critica la perdita del valore educativo e morale dell'arte, ridotta a un passatempo.

Indice

  1. Verlaine e il simbolismo
  2. Languore e decadenza romana
  3. Confronto tra epoche decadenti
  4. La sterilità creativa

Verlaine e il simbolismo

Nel 1884 Verlaine pubblicò una raccolta intitolata “Un tempo e poco fa” che ben presto si impose come punto di riferimento per i giovani scrittore che avevano aderito alla corrente letteraria del Simbolismo e parte di questa collezione è anche il componimento di alessandrini conosciuto con l’emblematico titolo di “Languore”.

Languore e decadenza romana

In questo sonetto, Verlaine si proietta nel passato, in particolare si immerge a livello psicologico, morale e culturale nell’epoca e nella comunità degli antichi romani, e nello specifico i romani verso la fine dell’età imperiali, coloro che ormai non avevano altro da fare se non aspettare miseramente la fine di un impero che era stato così grande e potente. La pressione delle popolazioni germaniche appariva infatti anche ai loro occhi come insostenibile per il loro esercito e quindi erano perfettamente consapevoli che la loro fine sarebbe presto giunta. Tuttavia, l’autore non attua questa analisi storica passata inutilmente, il suo obiettivo appare infatti quello di confrontare lo stato d’animo dei romani d’allora, con quello degli uomini a lui contemporanei, che quindi stavano vivendo verso la fine del XIX° secolo, in un clima di simile decadenza e di tramonto del glorioso passato.

Confronto tra epoche decadenti

Sulle basi di questo condiviso languore, Verlaine arriva dunque alla terribile conclusione che vede la fine di ogni civiltà, prima costruita su un benessere generale, e poi miseramente crollata in un esaurimento di qualsiasi tipo di valore su cui era stata eretta. Il titolo appare dunque emblematico, dato che riesce a riassumere in una sola parola la condizione fisica e psicologica degli uomini da lui descritti in quanto in una condizione di completa decadenza, di completo disinteressamento per la vita, quella che Verlaine definisce in due sole parole come “noia densa” al quinto verso.

La sterilità creativa

A provocare questa situazione, l’autore ipotizza sia una sazietà generale, che porta ad un’assenza di forze per resistere e affrontare la vita, questa sazietà ovviamente poi colpisce e condiziona anche i poeti, traducendosi in una sterilità creativa che non gli permette di esprimere i propri virtuosismi e di sfogare le proprie emozioni in quanto completamente saturi. Questa condizione artistica viene espressa dall’autore al meglio all’undicesimo verso quando afferma “Non c’è più niente da dire”, come a voler sottolineare la nuova natura dell’arte come passatempo oppure come un gioco, arte che quindi, per il poeta, ormai ha perso la sua funzione educativa e morale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del sonetto "Languore" di Verlaine?
  2. Il tema principale del sonetto "Languore" di Verlaine è la decadenza e il disinteresse per la vita, paragonando lo stato d'animo dei romani alla fine dell'impero con quello degli uomini del XIX secolo.

  3. Come Verlaine descrive la condizione degli uomini nel suo sonetto?
  4. Verlaine descrive la condizione degli uomini come una "noia densa", caratterizzata da una sazietà generale che porta a un'assenza di forze e a una sterilità creativa, rendendo l'arte un semplice passatempo.

  5. Qual è la conclusione a cui giunge Verlaine nel suo componimento?
  6. Verlaine giunge alla conclusione che ogni civiltà, inizialmente costruita su un benessere generale, inevitabilmente crolla in un esaurimento di valori, portando a una condizione di completa decadenza.

Domande e risposte