giosamma01
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Concetti Chiave

  • Emma Bovary è intrappolata in una vita di provincia insoddisfacente, sognando l'emozionante vita parigina come via di fuga dalla sua realtà monotona.
  • Il termine "bovarismo" descrive la sua insoddisfazione spirituale e il desiderio di vivere in un "altrove" idealizzato, lontano dalla noia quotidiana.
  • La sua insoddisfazione nasce non tanto dalla mancanza di mezzi, ma dalla sua "disoccupazione" e dal matrimonio senza amore che alimentano il suo malcontento.
  • Emma si rifugia nella letteratura di consumo, che alimenta i suoi sogni senza però offrire vie praticabili per realizzarli, aumentando il divario tra fantasia e realtà.
  • Flaubert utilizza la focalizzazione interna per esplorare la psiche di Emma, affidandole il compito di mostrare il suo ambiente squallido attraverso i suoi occhi e pensieri.
Flaubert, Gustave - Madame Bovary: analisi
Reclusa nell'insignificante realtà di provincia, Emma può trovare consolazione solo nel suo sogno. L'oggetto dei suoi desideri è Parigi, la metropoli fastosa ed eccitante che promette palazzi, teatri, incontri mondani, ristoranti alla moda: insomma, tutto ciò che lei non può avere, soffocata dalla noia di una scialba vita matrimoniale. Solo le letture e l'immaginazione le permettono di evadere verso il regno sublime delle sue aspirazioni.
Persa nella contemplazione sognante di quell'universo idealizzato, Emma trasfigura la realta della metropoli, pullulante di aristocratici, letterati e attrici, protagonisti dei riti frivoli e sfavillanti di un'umanità raffinata (Conducevano un'esistenza che si librava al di sopra di tutto fra cielo e terra, in mezzo alle tempeste, qualcosa di veramente sublime, rr.
42-44). La donna è ammalata di quell'atteggiamento mentale che prenderà nome da lei: con il termine "bovarismo" si indicheranno infatti la tipica insoddisfazione spirituale e la propensione psicologica a costruirsi una personalità fittizia, nella quale riversare il desiderio di vivere in un mitico "altrove", in un paradiso della mente dove sfuggire al tedio della quotidianità.

Evoluzione degli eventi

Purtroppo per Emma, la realtà, nelle sue manifestazioni più meschine e prosaiche, interrompe il suo patetico vaneggiamento. La sua casa di campagna, lo stalliere con il lacero camiciotto (r. 60), la domestica e soprattutto il marito, l'uomo mediocre che ha sposato, la riportano all'inutilità di una grigia esistenza. Che cosa potrà riscattare le miserie a cui è condannata? Niente, nemmeno un diversivo (chi avrebbe potuto apprezzare il talento di pianista che è convinta di avere?), men che meno le occupazioni femminili, certo non adatte a lei.
A prima vista, quella di Emma Bovary è l'esperienza di una donna infelice, costretta da un matrimonio senza amore a una routine soffocante. La noia in cui si sente immersa nasce tuttavia da una situazione di privilegio: agiata al punto di non dover lavorare, non è oberata dai lavori domestici, demandati alla servitù. Ma è proprio la sua "disoccupazione" a mettere in moto quel processo che la renderà sempre più frustrata.
Incapace di accettare la propria esistenza senza passioni (il marito Charles è un brav'uomo, ma del tutto privo di fascino e ambizione), non le rimane che rifugiarsi nella letteratura. Letteratura di consumo, s'intende: a eccezione di Balzac, i libri cui Emma si appiglia sono romanzi d'appendice scritti proprio per suscitare, in lettrici ingenue, il desiderio di un'altra vita, magari coronata dall'incontro fatale con il "principe azzurro". Il guaio è che queste letture stimolano il sogno, ma al tempo stesso non lo rendono praticabile; anzi, enfatizzano la distanza tra l'aspirazione suscitata e la realtà autenticamente vissuta. La felicità per la donna borghese, insomma, non è raggiungibile e l'emancipazione così sembra suggerire Flaubert è ancora un'utopia.
Il passo proposto è una somma di particolari descrittivi, raramente accompagnati da veri e propri eventi narrativi. Il romanzo non ha più bisogno, come accadeva nel Romanticismo, di vicende appassionanti e di eroi temprati dai duelli e dagli ostacoli dell'esistenza. La vita è dentro le cose, non più fuori, nella psicologia dei personaggi, non nelle loro azioni, che infatti si ripetono sempre uguali, monotone.
Per esprimere la tragedia della protagonista del romanzo, Flaubert si astiene dai giudizi o dagli interventi personali: optando per la tecnica della focalizzazione interna, egli affida a Emma il compito di guidarci nei meandri della sua psiche grazie ai suoi occhi e ai suoi pensieri indiretti liberi (le donne, povere care!, r. 36; Ormai si sarebbero susseguite dunque, così, tutte in fila, monotone, anonime, e senza portare con sé proprio nulla?, rr. 81-82). E la protagonista infatti che ci mostra i segni che denotano lo squallore dell'ambiente in cui è costretta a vivere: la campana con i suoi rintocchi monotoni (rr. 99-100), la statua in gesso del curato, la porta che cigola, la brina sui cavoli nell'orto ecc. Si tratta di piccoli, selezionati particolari, che esprimono, meglio di ogni commento, il suo stato d'animo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il sogno di Emma Bovary e come cerca di realizzarlo?
  2. Emma sogna una vita eccitante e fastosa a Parigi, lontana dalla monotonia della provincia. Cerca di realizzare questo sogno attraverso la lettura e l'immaginazione, che le permettono di evadere verso un mondo idealizzato.

  3. Che cos'è il "bovarismo" e come si manifesta in Emma?
  4. Il "bovarismo" è l'insoddisfazione spirituale e la tendenza a costruirsi una personalità fittizia per sfuggire alla realtà. In Emma, si manifesta nel suo desiderio di vivere in un "altrove" mitico, lontano dalla noia quotidiana.

  5. Come la realtà interrompe i sogni di Emma?
  6. La realtà, con le sue manifestazioni meschine e prosaiche, come la casa di campagna e il marito mediocre, riporta Emma all'inutilità della sua esistenza, interrompendo i suoi sogni.

  7. Qual è il ruolo della letteratura nella vita di Emma?
  8. La letteratura, soprattutto i romanzi d'appendice, offre a Emma un rifugio dalla sua vita senza passioni, stimolando i suoi sogni ma enfatizzando anche la distanza tra le sue aspirazioni e la realtà.

  9. Come Flaubert esprime la tragedia di Emma senza giudizi personali?
  10. Flaubert utilizza la tecnica della focalizzazione interna, affidando a Emma il compito di guidare il lettore attraverso i suoi pensieri e le sue percezioni, mostrando lo squallore del suo ambiente attraverso dettagli selezionati.

Domande e risposte