Concetti Chiave
- Il titolo "I fiori del male" di Baudelaire simboleggia la bellezza ideale dell'arte che nasce dalla sofferenza, rappresentando la poesia pura che trascende la realtà fenomenica.
- Baudelaire utilizza un linguaggio ricco di analogie e sinestesie per rivelare un mondo simbolico e mutevole, esplorando le corrispondenze tra gli elementi della natura.
- Nella poesia "Corrispondenze", la natura è paragonata a un tempio sacro, dove solo il poeta può decifrare i messaggi misteriosi e le corrispondenze tra profumi, colori e suoni.
- La poesia di Baudelaire sfida la conoscenza tradizionale, privilegiando una comprensione basata sulle sensazioni che uniscono i cinque sensi oltre la logica apparente.
- Il poeta evidenzia corrispondenze verticali e orizzontali tra visibile e invisibile, e tra i sensi, creando un'unità profonda che collega l'estasi dei sensi allo spirito.
Indice
Il simbolismo di Baudelaire
Il titolo dell’opera più importante di Baudelaire, I fiori del male, è molto evocativo: il fiore rappresenta la perfezione (in quanto possiede una bellezza ideale), ma è anche inutile (poiché non possiede una specifica finalità). Esso simboleggia l’arte, autoreferenziale e non essenziale per vivere.
La perfezione dell’arte scaturisce dalla sofferenza e dal male della vita, come un fiore che sboccia dalla terra putrida, fiore che lancia il suo stelo sormontato dalla corolla e rivolto verso il cielo. Per questo motivo Baudelaire è considerato il poeta della poesia pura. La purezza dei suoi versi non implica però la perfezione e la bellezza ideale del mondo, ma il poeta va al di là della realtà fenomenica e diventa l’interprete dei messaggi misteriosi della natura, scoprendo le corrispondenze tra le cose. Per fare ciò egli si serve di un linguaggio musicale ricco di analogie, metafore e sinestesie che ci offrono l’immagine di un mondo mutevole, inafferrabile e simbolico.
Allusione al fango: dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
E' un tempio la Natura ove viventi
pilastri a volte confuse parole
mandano fuori; la attraversa l'uomo
tra foreste di simboli dagli occhi
familiari.
I profumi e i colori
e i suoni si rispondono come echi
lunghi che di lontano si confondono
in unità profonda e tenebrosa,
vasta come la notte ed il chiarore (splen e ideale).
Esistono profumi freschi come
carni di bimbo (sinestesia), dolci come gli òboi (sinestesia),
e verdi come praterie;
e degli altri
corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno
l'espansione propria alle infinite
cose, come l'incenso, l'ambra, il muschio,
il benzoino, e cantano dei sensi
e dell'anima i lunghi rapimenti.
La natura come tempio sacro
L’artista, e in particolare il poeta, è il solo in grado di decifrare il linguaggio oscuro e misterioso della natura, l’unico quindi che riesce a cogliere le corrispondenze tra le cose
La natura è come un tempio (metafora: qualcosa di sacro), dove gli alberi (esseri viventi), fanno emergere parole a volte confuse. L’uomo, attraverso la natura, in mezzo a foreste di simboli, si aggira intorno alla natura che non comprende (ma che cela significati profondi).
(gli esseri viventi inviano dei messaggi agli uomini, ma non tutti possono interpretarli: gli uomini comuni non ne sono capaci, solamente gli animi più sensibili sono in grado di cogliere le corrispondenze tra le cose).
Corrispondenze sensoriali
I profumi, i colori e i suoni hanno delle corrispondenze segrete che legano fra loro sensazioni diverse e che si corrispondono e si fondono in un’unità profonda e tenebrosa, vasta come la notta ed il chiarore.
(un suono rimanda ad un colore ed un colore rimanda ad un profumo: corrispondenze).
Esistono profumi che richiamano la sensazione di freschezza della pelle di un bambino (richiamo all’olfatto e al tatto), altri che richiamano il suono vellutato dell’oboe (richiamo all’udito), altri verdi come la prateria (richiamo alla vista);
altri ancora che richiamano le atmosfere corrotte e sensuali del mondo orientale che invadono ogni luogo e che sembrano non avere fine e che si allargano in altri mondi, quali l’incenso, l’ambra, il benzoino ed il muschio, che sono i più adatti ad accompagnare la dolcezza delle sensazioni fisiche e spirituali.
Il ruolo del poeta
Il tema centrale della poesia è la riflessione del poeta sul modo in cui bisogna porsi nei confronti dell’universo, in quanto rifiuta la conoscenza tradizionale che si affida alla logica e all’apparenza sensibile delle cose, alla quale contrappone una nuova forma di conoscenza fondata sulle sensazioni libere da ogni controllo razionale: la natura è una foresta di simboli, che celano il vero significato delle cose. Esiste un divario tra il concreto e l’essenziale, tra i sentimenti e le sensazioni. Sta al poeta abbattere i confini tra i cinque sensi e andare al di là della conoscenza apparente, per scoprire quell’unità profonda e tenebrosa che si annida dietro la molteplicità delle apparenze.
Baudelaire scrive che la natura è un tempio in quanto essa è sacra, proprio come un tempio. La poesia è lo strumento più adatto per svelare questo mondo sacro. L’uomo comune non è però in grado di decifrare i simbolismi della natura, solo il poeta è capace di farlo. Da queste conclusioni a cui giunge il poeta derivano alcune conseguenze: l’impossibilità di penetrare in questa dimensione simbolica con gli strumenti della logica; la funzione privilegiata del poeta, che a differenza degli altri uomini riesce ad interpretare i messaggi della natura.
Corrispondenze verticali e orizzontali
Nella prima quartina della poesia sono state messe in evidenze corrispondenze verticali tra il visibile e l’invisibile, tra l’apparenza e la realtà; nella seconda quartina, invece, l’attenzione del poeta si sposta sulle corrispondenze orizzontali, che legano i cinque sensi. Infatti, in questa nuova dimensione nella quale sono stati abbattuti i confini tra luce e tenebre, profumi, colori e suoni si corrispondono in quest’unità profonda e tenebrosa. Nelle ultime due terzine della poesia il poeta, attraverso la figura retorica della sinestesia, mette in relazione sensazioni olfattive, visive, uditive e così via.
L’ultimo verso ripropone nuovamente una corrispondenza verticale: l’ideale e lo splen tra l’estasi dei sensi e lo spirito.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato simbolico del titolo "I fiori del male" di Baudelaire?
- Come Baudelaire descrive la natura nel suo simbolismo?
- Cosa sono le corrispondenze sensoriali secondo Baudelaire?
- Qual è il ruolo del poeta secondo Baudelaire?
- Cosa rappresentano le corrispondenze verticali e orizzontali nella poesia di Baudelaire?
Il titolo "I fiori del male" simboleggia l'arte come perfezione e bellezza ideale, ma anche come qualcosa di inutile e autoreferenziale. La perfezione dell'arte nasce dalla sofferenza e dal male della vita, simboleggiata da un fiore che sboccia dalla terra putrida.
Baudelaire descrive la natura come un tempio sacro, dove gli alberi viventi emettono parole confuse. Solo il poeta è in grado di decifrare il linguaggio misterioso della natura e cogliere le corrispondenze tra le cose.
Le corrispondenze sensoriali sono legami segreti tra profumi, colori e suoni che si fondono in un'unità profonda e tenebrosa. Queste corrispondenze collegano sensazioni diverse, come un suono che rimanda a un colore o un profumo.
Il poeta ha il compito di abbattere i confini tra i cinque sensi e andare oltre la conoscenza apparente per scoprire l'unità profonda e tenebrosa dietro le apparenze. Solo il poeta può interpretare i simbolismi della natura.
Le corrispondenze verticali collegano il visibile e l'invisibile, l'apparenza e la realtà, mentre le corrispondenze orizzontali legano i cinque sensi. Queste corrispondenze creano un'unità profonda e tenebrosa tra profumi, colori e suoni.