GreMo80
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lavoroLa parola mette un po’ di paura, va ammesso. A differenza delle dimissioni, che sono volontarie, il licenziamento interrompe un rapporto di lavoro senza il consenso del lavoratore. Si può fare? E’ regolare? La legge lo consente? Un’azienda può licenziare chiunque quando vuole?

L’argomento è molto delicato, forse uno dei più discussi da parte di chi si occupa del diritto del lavoro (chiamati giuslavoristi) e di chi si impegna tutti i giorni per difendere i diritti dei lavoratori.
Proverò a schematizzarlo per farlo comprendere in modo semplice, mi perdoneranno i principi del foro per la trattazione sommaria!

Perché si licenzia?

In Italia il licenziamento è consentito, nel rispetto della Legge, principalmente per due motivi:
  • motivi che riguardano il rapporto di lavoro individuale e quindi attengono al rispetto delle regole, delle disposizioni e del regolare svolgimento delle attività lavorative. Come esempio puoi considerare chi viene licenziato perché sottrae beni all’azienda, oppure si assenta immotivatamente, oppure non rispetta le direttive fornite. In tal caso di parla di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo
  • motivi economici che hanno a che fare con l’organizzazione ed il funzionamento dell’azienda. Rientrano il tale categoria i licenziamenti in caso di crisi aziendale, mancanza di attività, ristrutturazione organizzativa. In questi casi l’azienda ha tecnicamente dei lavoratori in esubero (in più rispetto alle necessità) e quindi per sostenersi deve ridurre l’organico. I licenziamenti di questa tipologia sono classificati come giustificato motivo oggettivo. Solitamente riguardano non un singolo dipendente e per questo sono definiti anche licenziamenti collettivi

Quali sono i diritti di chi viene licenziato?

Trattandosi di una materia molto delicata, il licenziamento è soggetto a delle procedure piuttosto rigide a tutela dei diritti dei lavoratori:
  • deve essere comunicato con preavviso (con tempistiche che variano in funzione della tipologia)
  • deve essere motivato e nei casi di giusta causa (quando viene addebitato ad un dipendente un comportamento non corretto) deve essere data la possibilità al dipendente di difendersi fornendo la sua versione dei fatti

Come ci si difende da un licenziamento ingiusto?

Ma se l’azienda licenzia un suo dipendente senza averne diritto? In questi casi la legge dà la possibilità alla persona di difendersi in Tribunale. Il Giudice del Lavoro valuta il caso e, se ritiene che un licenziamento sia illegittimo, può:
  • disporre il reintegro in azienda (vuol dire che annulla a tutti gli effetti il licenziamento) nei casi più gravi, ad esempio dove ravveda un comportamento discriminatorio da parte dell’azienda o dove siano del tutto infondate le ragioni del licenziamento
  • condannare l’azienda a pagare un’indennità compensativa all’ex dipendente (che può arrivare fino a 24 mesi di stipendio), in questo caso senza reintegrarlo in azienda
Difficile chiudere l’articolo con un consiglio… l’auspicio è che tu non debba mai confrontarti con questa parola. E’ bene però sapere che, qualora mai dovesse accadere, la legge può tutelare i tuoi diritti per proteggerti da discriminazioni o ingiustizie.

Se hai una parola che ti interessa approfondire scrivimi a redazione@skuola.net

Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende

Data pubblicazione 24 Maggio 2023, Ore 15:57 Data aggiornamento 24 Maggio 2023, Ore 16:17
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