
Ti sei mai chiesto quale sarà il tuo destino dopo la laurea? Una recente indagine ha svelato quali sono le facoltà che aprono più porte nel mondo del lavoro e quali tipologie di contratti ti attendono.
Lo studio, realizzato da PTS in collaborazione con il COSP dell'Università degli Studi di Milano, ha analizzato i percorsi di inserimento lavorativo di quasi 60.000 laureati della Statale tra il 2016 e il 2021.
Grazie all'elaborazione dei dati delle Comunicazioni obbligatorie (COB) raccolte dal Sistema Informativo Lavoro, l'analisi offre uno sguardo approfondito sulle opportunità che attendono i giovani dopo la laurea.L’analisi considera due indicatori: l’avviamento complessivo, che include tutti coloro che dichiarano di svolgere un’attività, anche di formazione, purché retribuita, e l’avviamento qualificato, che considera occupati solo i laureati che dichiarano di svolgere un’attività lavorativa retribuita, escludendo le attività di formazione post-laurea come tirocini, praticantati, dottorati, specializzazioni.
Indice
Tipologie di laurea e inserimento nel lavoro: quali facoltà accelerano l'avviamento qualificato?
La maggior parte dei laureati proviene da corsi triennali di primo livello (53,3%), seguiti dalle lauree magistrali di secondo livello (31,8%) e dalle lauree a ciclo unico (14,9%). Entro tre anni dalla laurea, il 70% trova un impiego (avviamento complessivo), mentre il 60% ottiene un'occupazione qualificata, escludendo attività di formazione post-laurea.
Per le lauree triennali, le maggiori quote di avviati "qualificati" si registrano nelle professioni sanitarie. Ad esempio, le Professioni sanitarie della prevenzione raggiungono un avviamento qualificato dell'89,1%, mentre le Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche arrivano all'87,4%. Anche le Scienze dell'economia e della gestione aziendale mostrano buoni risultati con il 65%.
Tra le lauree magistrali, spiccano le Scienze economico-aziendali con un avviamento qualificato dell'86,5% e le Scienze e tecnologie alimentari con l'86,2%. Nelle lauree a ciclo unico, il corso di Farmacia e farmacia industriale si distingue con un avviamento qualificato dell'83,5%, seguito dalle Magistrali in giurisprudenza con il 35,9%.
La rapidità di ingresso nel mondo del lavoro e tipologie di contratto
Gli avviamenti complessivi avvengono molto rapidamente: il 59% entro sei mesi dalla laurea e un ulteriore 18% tra sei mesi e un anno. Tuttavia, per gli avviamenti qualificati, solo il 36% trova lavoro entro sei mesi, indicando che le posizioni più specializzate richiedono più tempo. I laureati triennali e magistrali sono i più veloci a inserirsi nel mondo del lavoro entro sei mesi per questa tipologia di avviamento, entrambi al 32%, mentre per le lauree a ciclo unico la percentuale scende al 26%.
All'inizio della carriera, l'8% dei laureati ottiene un contratto a tempo indeterminato. La maggioranza, invece, riceve contratti a tempo determinato (45%) o inizia con tirocini extracurriculari (26%). Per gli avviamenti qualificati, i contratti a tempo indeterminato aumentano al 13% e l'apprendistato al 15%. I contratti a tempo determinato sono più frequenti per i laureati triennali (57,6%) e la somministrazione riguarda il 10,5%. Per i laureati magistrali e a ciclo unico aumentano i contratti parasubordinati (10%) e, per i laureati a ciclo unico, i contratti d'apprendistato (20,7%) e a tempo indeterminato (14,6%).
Lo studio evidenzia che i contratti a tempo indeterminato sono più frequenti tra gli uomini (15,2%) rispetto alle donne (11,9%). Le donne ottengono più spesso contratti a tempo determinato (57,2% contro 52,2%) e partecipano maggiormente a tirocini (27,5% contro 24,1%).
Le professioni di ingresso più comuni
Il 68,3% dei laureati inizia la propria carriera in professioni classificate nei primi quattro grandi gruppi Istat (il 71,3% nel caso di avviamenti qualificati): le professioni impiegatizie, tecniche, specialistiche o dirigenziali. In particolare, il 24,7% ricopre professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione, mentre un altro 24,3% si inserisce in professioni tecniche (26,3% e 26% per gli avviamenti qualificati).
Le professioni impiegatizie coinvolgono il 19,2% dei laureati, e le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi il 17,2% (18,8% e 14,7% per gli avviamenti qualificati). I laureati magistrali e a ciclo unico tendono a ricoprire ruoli più specializzati, con il 36,8% e il 39,7% rispettivamente in professioni specialistiche. I laureati triennali si orientano maggiormente verso professioni tecniche (26,9%) e presentano la quota più elevata in professioni commerciali (22%).
Non tutti seguono la strada tradizionale. Il 50,5% dei laureati ha avviato un'attività lavorativa in Italia come autonomo professionale, scelta comune soprattutto tra i laureati in Giurisprudenza, Medicina e Scienze Motorie. Il 38% prosegue gli studi, con le quote più elevate nelle facoltà di Biotecnologia, Mediazione Linguistica, Scienze Politiche e Studi Umanistici. Inoltre, circa un laureato su dieci decide di andare all'estero per proseguire gli studi o per motivi lavorativi.