
Due regioni italiane, Calabria e Sicilia, si trovano, purtroppo nelle ultime posizioni nella classifica per occupazione dei giovani laureati a tre anni dal conseguimento del titolo. I dati Eurostat inchiodano l'Italia e in particolare le due regioni meridionali. Appena il 59,5% dei giovani (tra i 20 e i 34 anni) trova lavoro dopo tre anni dal conseguimento della laurea a fronte dell'81,5% della media UE. Ecco tutti i dati regione per regione.
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Calabria e Sicilia maglia nera dell'occupazione
Sono Calabria e Sicilia ad essere maglia nera, in Italia, per l'occupazione giovanile dopo il conseguimento della laurea. A fronte di una media italiana del 59,5%, nelle due regioni, il dato è sotto il 40%: in Sicilia è del 33,3%, addirittura in Calabria è del 32,2%. Tra le due regioni, in ambito europeo, troviamo la Grecia centrale con il 32,2% di occupazione. Due regioni su tre, dunque, sono italiane. Male anche la Campania con il 37,6%. L'emergenza occupazione al Sud, dunque, è ancora una volta certificata dai numeri. Sotto il 40% anche la Basilicata (39,9%), poco al di sopra, invece, Puglia (41,5%) e Sardegna (42,7%). Dati più positivi per le altre regioni italiane: sopra il 50%, ma sotto la media delle regioni, troviamo Lazio (53,4%) e Umbria (54,9%). I dati migliorano in Abruzzo (59,9%), Liguria (60,2%), Marche (61,7%), Piemonte (64%), Toscana (66,7%). Superano il 70% il Friuli-Venezia Giulia e la Lombardia (70,7%), l’Emilia-Romagna (71,4%), la provincia autonoma di Trento (71,5%), il Veneto (74%). L'unico territorio a superare anche la media UE è la provincia autonoma di Bolzano, all’85,1%.