
Personalmente evito alberghi o ristoranti che abbiano meno di 4 stelle Google. Per me è come avere un marchio di qualità, sopra quella soglia so bene che potrei comunque rimanere deluso, ma avendo garantito, in ogni caso, un livello minimo di qualità.
Per fare acquisti, viaggiare, ascoltare qualcosa, per la maggior parte delle scelte che dobbiamo fare abbiamo sempre a disposizione feedback o recensioni che aiutano ad orientarci.
E sul lavoro? Posso affidarmi a qualche classifica o parere per capire se l’azienda per la quale potrei andare a lavorare è valida? Gli strumenti esistono, ma non è detto che siano di aiuto.
Vediamo meglio perché.Siti e recensioni
Anche per gli annunci di lavoro esistono piattaforme o app che aiutano a trovare informazioni. Ne esistono alcune molto famose come Indeed, Monster o Glassdoor.
All’interno, oltre agli annunci di lavoro, sono disponibili schede sulle aziende con molti dettagli, spesso ben curati. Alcuni di questi siti includono la messa a disposizione di recensioni con valutazione del gradimento, proprio come su Amazon! Sono affidabili? Difficile dirlo… sicuramente offrono elementi utili ad una tua valutazione, ma non possiamo essere certi sulla loro autenticità e, soprattutto, riportano un giudizio sintetico e puramente soggettivo su elementi molto complessi come quelli che regolano un rapporto di lavoro.
Racchiudere la descrizione della propria esperienza lavorativa con una, due o tre stelle, tempo che possa rilevarsi poco significativo, se non fuorviante.
Diverso è il caso di LinkedIn che presenta le offerte di lavoro senza offrire ranking di valutazione, ma mettendo a disposizione la propria componente “social” per valutare l’azienda. Basta andare sulla pagina aziendale, scorrerne i post, leggere i commenti, approfondire le sezioni dedicate al lavoro per farsi un’idea autonoma ed acquisire gli elementi che ci interessano.
Le certificazioni
Esistono anche realtà che stilano ogni anno delle vere e proprie classifiche delle aziende, assegnando dei “bollini” di qualità (chiamati, in termine tecnico, certificazioni). Le più famose in Italia sono Great Place to Work e Top Employers che, utilizzando metodi di valutazione molto diversi, passano ai raggi x centinaia di datori di lavoro, individuandone punti di forza ed aree di miglioramento.
Tutte informazioni che possono essere consultate da chi cerca un impiego, utili per farsi un’idea del tipo di azienda che si troverà di fronte.
Anche in questo caso conviene domandarsi: posso fidarmi di queste valutazioni? La mia opinione è che dietro queste classifiche ci sia un lavoro di analisi rigoroso, solido e scrupoloso grazie al quale i pareri forniti possono ritenersi affidabili. Tuttavia è bene utilizzarli per arricchire la propria conoscenza, non certo per decidere in via definitiva se un’azienda sarà o meno per me un buon datore di lavoro.
E quindi come utilizzare questi strumenti?
Quando stai valutando un’opportunità professionale ricorri a tutti gli strumenti disponibili, cerca dovunque informazioni, acquisisci e confronta. Tutti i dettagli saranno utili, nessuno sarà decisivo. Acquisisci i dati, incrocia le opinioni e poi valuta con la tua sensibilità (e con un po’ di sano irrazionale istinto!).
Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende