GreMo80
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denaro"Retribuzione", che bella parola... sì va bene, qualcuno ti dirà che non si lavora soltanto per i soldi. Ma certo, è ovvio. Ho già scritto che le competenze e la passione guidano la scelta del lavoro ideale e sono convinto che sia così. Però alla fine un lavoro deve portare un guadagno e quindi anche l’aspetto economico ha la sua rilevanza. Per cui oggi voglio spiegarti che cosa vuol dire retribuzione e dare qualche consiglio utile per comprenderlo al meglio.

Lo stipendio adeguato al lavoro svolto: i Contratti Collettivi di Lavoro

Ogni lavoro ha diritto ad essere pagato in modo adeguato. La nostra Costituzione lo stabilisce all’art.36: "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa."
Quindi se svolgi un lavoro non soltanto devi ricevere qualcosa in cambio, ma hai il diritto di ottenere uno stipendio (spesso usato come sinonimo di retribuzione) adeguato. E come si fa a capire se è adeguato o meno? In Italia esistono i Contratti Collettivi di Lavoro (detti CCNL) che fissano i livelli minimi di retribuzione per gran parte dei lavori svolti. Meno di quel livello non potrai essere pagato (mentre potrai sempre avere uno stipendio più alto!).

La retribuzione è indicata nella lettera di assunzione, ovvero il contratto che viene chiesto di firmare quando si inizia un lavoro. Nella stessa lettera troverai il CCNL applicato. Nel sito del CNEL sono archiviati tutti i CCNL. Quando sarai interessato ad un determinato lavoro potrai consultare quale è la retribuzione minima prevista, proprio consultando il CCNL di riferimento.

Oltre al minimo, lo stipendio può poi crescere in funzione di tanti elementi: il lavoro straordinario (es: quando si lavora più di 8 ore), le indennità (che compensano specifiche caratteristiche del lavoro, come ad esempio lavorare di notte o nei festivi, oppure in trasferta rispetto alla propria sede), premi o incentivi (spesso conosciuti come retribuzione variabile perché possono cambiare in funzione del raggiungimento di specifici risultati).

Come calcolare le tasse sullo stipendio?

Ricorda però una cosa importante: la retribuzione è quasi sempre indicata al lordo (ed infatti è spesso denominata RAL = Retribuzione Annua Lorda). Vuol dire che dalla cifra riportata nella lettera dovrai togliere tasse e contributi (servono per pagarsi la pensione futura) per arrivare a quanto ti metterai in tasca. Il calcolo preciso è abbastanza difficile da fare, richiede conoscenze di amministrazione che di solito ha soltanto chi calcola gli stipendi. Per fare una stima approssimativa, puoi considerare di togliere dal lordo dal 30 al 40% per arrivare al netto. Più guadagnerai più saranno alte le tasse ed i contributi pagati e quindi la percentuale salirà. Per stipendi elevati potrà arrivare oltre il 50%...una cifra alta, senza dubbio. Ma sarà un happy problem il giorno in cui arriverai a pagarla!

Se hai una parola che ti interessa approfondire scrivimi a redazione@skuola.net

Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende

Data pubblicazione 15 Marzo 2023, Ore 13:56 Data aggiornamento 15 Marzo 2023, Ore 14:34
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