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Di Master ne esistono molti: di primo livello, di secondo livello, postlaurea, universitario o di specializzazione. Dietro questa parola si nascono molti significati e possibilità formative del tutto diverse.

Alcune possono segnare il proprio percorso professionale, altre possono rivelarsi inutili sprechi di tempo (e soldi!).

Per questo la valutazione se iscriversi o meno un Master deve essere fatta con molta attenzione, includendo aspetti che vanno al di là dei contenuti e dei programmi e che riguardano le proprie motivazioni e gli sbocchi lavorativi futuri che andremo a ricercare.

Indice

  1. Di Master in Master…
  2. A cosa serve un Master?
  3. Quando è opportuno fare un Master?

Di Master in Master…

In passato la parola Master indicava percorsi formativi esclusivi e prestigiosi, erogati da business school molto selettive, con severe regole di ammissione e programmi solitamente biennali. Chi aveva un Master si collocava nel mercato del lavoro con ambizioni di leadership e management e poteva vantare competenze difficili da acquisire.

Circa 25 anni fa in Italia tutto è cambiato con la nascita dei Master Universitari, dando la possibilità ad ogni Ateneo di organizzare Master per le varie classi di laurea sia al termine del triennio (primo livello), sia al termine della specialistica (secondo livello).

E’ chiaro che dopo questa riforma la parola Master ha assunto un valore totalmente diverso indicando con lo stesso termine un MBA ad Harvard o un percorso di primo livello rilasciato da un Ateneo di provincia. Non proprio la stessa cosa in termini di preparazione e valore sul CV!

A cosa serve un Master?

Nonostante le differenze, un Master richiede sempre un notevole investimento di tempo e soldi. La durata può variare da uno a due anni e la quota di iscrizione da poche migliaia di euro a cifre degne di una fuoriserie. In tutti i casi l’impegno previsto è serio e impone approfondite valutazioni.

Un Master può consentire una maggiore specializzazione tecnica, offrendo competenze verticali su argomenti e discipline di solito non trattate nei corsi di laurea. Oppure può aiutare a maturare competenze di management non previste dai normali corsi di studio (es: leadership, pianificazione, strategia, gestione del team). In generale un Master rappresenta un’importante occasione di approfondimento e sviluppo di competenze. Ma non è l’unica strada e non sempre è quella giusta.

Quando è opportuno fare un Master?

Il mio consiglio è di fare un Master soltanto se si ha chiaro in mente l’obiettivo formativo:

  • per rafforzare le competenze manageriali, meglio iniziare a lavorare e fare esperienza. Da neolaureato non avresti la preparazione per comprendere gli insegnamenti e tradurli in comportamenti. Puoi rimandare la scelta a quando avrai qualche anno di lavoro alle spalle

  • per rafforzare le competenze tecniche, meglio acquisirle sul campo, fare pratica, confrontarsi con colleghi esperti. Soltanto se prevista una specifica certificazione rilasciata esclusivamente dal Master, allora l’iscrizione può essere una strada necessaria. Altrimenti inizia a lavorare e valuta in seguito la necessità di specializzarti ulteriormente

  • se la tua preparazione non consente di trovare il lavoro che cerchi e non hai avuto modo di iniziare a fare esperienza, allora un Master può essere valutato in funzione dell’efficacia del suo placement (la capacità di offrire un lavoro a chi termina il percorso)

  • un MBA è invece sempre un’ottima scelta (scegliendo la giusta scuola), ma solo dopo molti anni di esperienza e per chi cerca un “boost” per la propria carriera manageriale

Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende