
Cosa significa costruire una carriera sul web, quando nessuno prima di te ha davvero tracciato una mappa? E cosa succede se, invece di limitarti a seguire le mode, provi a crearle da zero? Nel nuovo episodio di Come si Diventa (CsD), il vodcast di Skuola.net, condotto dal content creator Noah, scopriamo la storia di Edoardo Esposito, in arte Sespo: uno degli YouTuber più noti della sua generazione, capace di trasformare un’idea – quella dei vlog quotidiani – in una vera professione.
Dai numeri da capogiro alla gestione del dietro le quinte, Edoardo ci porta nel suo mondo: fatto di voli intercontinentali, format autoprodotti, lavoro costante e scelte imprenditoriali.
Ma anche di autocritica, razionalità e di quella forma di autodisciplina che, a sorpresa, tiene tutto in piedi. Il risultato è un ritratto sincero di un mestiere spesso sottovalutato, fatto non solo di views ma anche di visione.
Indice
Dalla vlog house al milione di iscritti: le origini
Nel 2018, YouTube in Italia era ancora territorio di gamer, reaction e prank. I vlog esistevano, ma erano eccezioni: video-evento, speciali da grandi occasioni. Sespo e il suo gruppo di amici, però, decidono di cambiare le regole. Nasce così il VLOG Team: una casa condivisa nei weekend, telecamere accese h24, e un modello ispirato alle grandi vlog house americane. "Abbiamo portato qualcosa che qui non c'era", racconta.
Un azzardo? Forse. Ma anche e soprattutto una mossa vincente. In appena tredici mesi, Edoardo tocca quota 1 milione di iscritti, partendo da zero. Una crescita che, ancora oggi, sembra semplicemente surreale.
Creatività e mestiere
"Ho imparato guardando tutorial su YouTube", spiega. Filmora, Sony Vegas, Final Cut, Premiere: è passato attraverso tutti i software più noti, procedendo per tentativi.
Ancora oggi, conoscere la parte tecnica è un suo punto di forza. Anche se non monta più da solo, Sespo sa riconoscere un buon taglio, consigliare il ritmo giusto, migliorare la resa visiva: “So come si fa, quindi posso dirigere. So dove mettere le luci, come evitare le ombre. Non sono la Slim Dogs, ma me la cavo”.
Possiamo parlare, quindi, di una vera e propria forma di artigianato digitale, che parte dalla base e arriva alla regia. Una competenza che, nel tempo, è diventata anche un linguaggio: sapere come funziona il mezzo ti permette di piegarlo ai tuoi scopi. È il motivo per cui Sespo riesce a muoversi da creator a produttore, da protagonista a stratega, fino a diventare oggi una figura ibrida che gestisce progetti propri così come eventi dal vivo con migliaia di persone.
Essere autentici, avere costanza, tenere i piedi per terra
Ma, alla fine, dovendo sintetizzare, quali sono le qualità necessarie per eccellere in questo mondo. Sì, perché per ogni creator che emerge ce ne sono decine che si spengono. Secondo Sespo, prima di tutto è fondamentale essere “una persona vera, senza la puzza sotto al naso”.
Il che è solo l’inizio, dato che c’è un’altra caratteristica che non può mancare all’appello: la costanza. "Viviamo nell'epoca dell'immediatezza. Se un video non va bene, lo lasciamo perdere. Ma è la perseveranza che fa la differenza".
C'è poi la questione dell'ego. L'illusione, dopo un video virale, di essere arrivati. O, peggio, di sentirsi una "divinità scesa in terra". Ecco quindi che una qualità essenziale è quella di riuscire a "restare con i piedi per terra", anche quando fai 30 milioni di visualizzazioni al mese e la gente ti ferma per strada. Soltanto questo non ti fa perdere la bussola.
Un lavoro vero, ma ancora da spiegare
Per molti, però, fare lo YouTuber non è ancora un mestiere. "Ma è un lavoro, eccome. E pure faticoso", assicura Edoardo, che ne parla con lucidità imprenditoriale. L'online, secondo il suo pensiero, non è un luna park bensì è un mercato in espansione, con regole precise, budget reali, rischi concreti: "Un anno di web fatto bene non ti paga per tutta la vita. Devi saper reinvestire, creare strutture, pensare a lungo termine".
In altre parole, non basta avere numeri. Serve una visione. E soprattutto serve capire che dietro il glamour ci sono ore di scrittura, riunioni, montaggi, calcoli di engagement, lettura del watch time.
A chi sogna di fare questo mestiere, perciò, consiglia: "Non fatelo solo per i brand, gli eventini, le Instagram stories. Non basta smattarsi con gli amici. Serve una direzione".
Il lato positivo (e negativo) di fare lo YouTuber
Il lato positivo del suo lavoro? “Non sei mai da solo”. Il lato negativo? “Non sei mai da solo”. Scherza Sespo, ma neanche tanto. Perché in effetti ogni moneta ha due facce, l’una la controparte dell’altra.
Ma esistono anche altri lati positivi dell’essere un creator. Per esempio, quello di viaggiare, soprattutto se rientra nelle tue passioni, come effettivamente è per Sespo. L'anno scorso ha preso 50 aerei, quest’anno ha già superato quota 20. Dei treni ha invece perso il conto. Ha portato il padre a New York, la madre a Budapest. Il posto più bello? Il Giappone, ma sempre dopo l’Italia.
Vlogger per sempre
E, in ogni caso, "anche se un giorno dovessi smettere, io continuerò a registrarmi": lo sottolinea senza ironia. Non a caso, dentro casa, ha interi terabyte di hard disk con tutta la sua vita: "Ogni tanto mi riguardo, vedo com'ero cinque anni fa. È il mio diario". E se dovessimo trovare il suo tormentone, sarebbe senz'altro questo: vlogger per sempre. Una frase che, più che un motto, è un manifesto di vita.