
X factor: il mondo del lavoro non è una competizione, né tantomeno uno spettacolo. Non ci sono giurie, anche se siamo costantemente sottoposti a valutazione. E non ci sono primi posti da assegnare, anche se premi e promozioni funzionano molto bene come gratificazione e motivazione!
Non per questo dobbiamo credere che tutte le persone abbiano le stesse opportunità in azienda. Sistemi e regole sono fondamentali per garantire i diritti di tutti, ma ci sarà sempre qualcuno che si distinguerà dagli altri, che avrà percorsi di carriera accelerati, che scalerà le gerarchie con maggiore velocità.
Il talento, qualsiasi accezione vorremo dare a questa parola, non sarà mai distribuito in modo equo e chi ne ha di più sarà destinato a farsi notare ed avere maggior successo (lavorativo).
Giusto, sbagliato? Personalmente direi: naturale. E’ normale che chi sa fare meglio alcune cose ottenga risultati diversi dagli altri. Avviene a scuola, nell’arte, negli sport…perché dovrebbe essere diverso sul lavoro?
Dobbiamo esserne consapevoli, accettarlo e vedere nel successo degli altri non un alibi per ridimensionare le nostre aspettative, ma uno stimolo per cercare e superare i nostri limiti.
Se nel lavoro ti capiterà di imbatterti in qualcuno che ottiene facilmente risultati, respingi la tentazione di vederlo come un problema, un fortunato o, peggio, un raccomandato. Prova a comprendere la chiave del suo successo: magari è nato con l’X Factor ed osservando come lavora imparerai qualcosa di utile.
Per saperne di più su questa e su tutte le altre tematiche legate al mondo del lavoro, non perdere le prossime uscite della nuova rubrica “L'alfabeto del lavoro in 21 parole”: il tuo "bignami" sulle parole del lavoro, sempre con te!
Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende