Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • I verbi transitivi richiedono un complemento oggetto e possono essere coniugati in forma attiva, passiva o riflessiva.
  • I verbi intransitivi non necessitano di complemento oggetto e mantengono l'azione sul soggetto.
  • I verbi ausiliari come "essere" e "avere" aiutano nella coniugazione dei verbi in forme composte.
  • I verbi copulativi uniscono il soggetto a un nome o aggettivo, con "essere" come esempio principale.
  • I verbi servili, come dovere, potere e volere, modificano il significato del verbo principale in termini di volontà o obbligo.

Il verbo

La prima distinzione di cui tenere conto quando sui parla dei verbi è
1) Verbi transitivi: l’azione passa (= transita) o potrebbe passare dal soggetto ad un complemento oggetto. In pratica tutti i verbi transitivi possono avere un complemento oggetto:
bere (il vino), guardare (la televisione), ascoltare (la radio), comprare (il giornale), pagare (il conto) sono verbi transitivi
• Leggo un libro di avventura
• Non mangio mai a quest’ora: in questa frase non esiste un complemento oggetto, però, in teoria il complemento oggetto potrebbe esserci: Non mangio mai frutta a quest’ora.

I verbi transitivi possono avere una forma attiva, una forma passiva, una forma riflessiva.
• La pecora mangia l’erba (forma attiva)
• L’era è mangiata dalla pecora (forma passiva)

Nei due esempi è sempre la pecora che mangia l’erba, tuttavia nel primo caso “la pecora” ha funzione di soggetto, mentre
nel secondo “la pecora” ha funzione di complementi agente

I verbi intransitivi hanno solo la forma attiva
Si ha la forma riflessiva quando l’azione compiuta dal soggetto ricade sul soggetto stesso.
• Egli si lava (= lava chi? se stesso)
Nella forma riflessiva, la voce verbale preceduta da una particella pronominale: mi, ti, si, ci, vi
• Tu ti pettini – Noi ci vestiamo – Essi si salutano – Voi vi salutate.
• Tu ti lavi le mani – Noi ci telefoniamo – Voi vi scambiate le notizie – Si sono comprati un paio di scarpe
Nel primo gruppo, le particelle pronominali hanno funzione di complemento oggetto = chi…?)
Nel secondo gruppo, esse hanno funzione di complemento di termine (= a chi…?): in questo caso, si parla di forma riflessiva apparente
Se il verbo esiste solo accompagnato dalle particelle pronominali che fanno parte integrale del vocabolo si dice che il verbo è di forma pronominale.

Es.
vestire – vestirsi (forma riflessiva – si = complemento oggetto)
togliere – togliersi (forma riflessiva apparente – si = complemento di termine)
vergognarsi - accorgersi - arrendersi - impadronirsi, ecc sono verbi di forma pronominale perché esistono soltanto se accompagnati dalla particella pronominale(accorgere, vergognare, arrendere, impadronire non esistono)
• Essi si sono impadroniti dei beni altrui
• Non mi sono accorto che faceva notte
• Mi vergogno sa dirtelo
• Il nemico si è arreso subito

2) Verbi intransitivi: l’azione resta circoscritta al soggetto che compie l’azione e non esiste un complemento oggetto:
• Il gatto miagola
• Sono arrivato un’ora prima (= complemento di tempo)
• Abitiamo vicino al supermercato (= complemento di luogo)

3) Molti verbi possono avere un comportamento da transitivo o da intransitivo
• Il vino aumenta il buon umore (transitivo)
• I prezzo aumentano velocemente (intransitivo)
• Comincio a lavorare alle otto (intransitivo)
• Comincio il lavoro alle otto(transitivo)

4) Verbi ausiliari – Sono quelli che aiutano gli verbi ad essere coniugati ai temi composti. In italiano, sono i verbi essere e avere
• Sono andato a trovarlo(verbo intransitivo)
• Il molo è stato distrutto dalla mareggiata (forma passiva)
• Ho detto tutta la verità (verbo intransitivo
• Nelle difficoltà ci siamo aiutati (forma riflessiva)
• Non mi sono accorto che era già mezzogiorno (forma riflessiva apparente)
• Ci siamo veramente pentiti (forma pronominale)
In genere, si adopera il verbo avere con i verbi alla forma transitiva attiva
Invece il verbo essere si adopera con la forma passiva, con la forma riflessiva, con la forma pronominale e con i verbi intransitivi (anche se in questo caso non esistono regole fisse)

5) Verbi copulativi – permettono di unire il soggetto con un nome e un sostantivo o un aggettivo. Il verbo copulativo per eccellenza è il verbo essere. Altri verbi copulativi sono: sembrare, restare, diventare, sembrare
• Egli il direttore dell’impresa
• Questo ragazzo sembra intelligente
• Sei veramente diventato grande
• Vedendomi è rimasto sorpreso

6) Verbi servili – sono soltanto tre: dovere, potere, volere. Si chiamano così perché sono a servizio di altri verbi a cui danno un particolare significato legato alla volontà, all’obbligo, alla possibilità di fare l’azione espressa dal verbo principale. Si chiamano anche “modali”
• Siamo dovuti partire prima del previsto
• Perché non siete potuti venire?
• Non hanno voluto partecipare alla riunione

7) Verbi impersonali – sono usati solo alla terza persona singolare e non hanno soggetto. Molti esprimono un fenomeno atmosferico
• Piove, tuona, tira vento e fa freddo
• Bisogna che tu mi accompagni
• E’ necessario che tu resti a casa
• Sembra che domani faccia bel tempo

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra verbi transitivi e intransitivi?
  2. I verbi transitivi richiedono un complemento oggetto, mentre i verbi intransitivi non lo richiedono e l'azione rimane circoscritta al soggetto.

  3. Cosa caratterizza i verbi di forma riflessiva?
  4. Nei verbi riflessivi, l'azione compiuta dal soggetto ricade su se stesso, e sono accompagnati da particelle pronominali come mi, ti, si, ci, vi.

  5. Quali sono i verbi ausiliari in italiano e quale funzione svolgono?
  6. I verbi ausiliari in italiano sono "essere" e "avere", e aiutano a coniugare altri verbi nei tempi composti.

  7. Cosa sono i verbi copulativi e quale verbo è il più comune tra essi?
  8. I verbi copulativi uniscono il soggetto con un nome o un aggettivo, e il verbo "essere" è il più comune tra essi.

  9. Qual è la funzione dei verbi servili e quali sono?
  10. I verbi servili, come dovere, potere e volere, servono altri verbi per esprimere volontà, obbligo o possibilità.

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