Concetti Chiave
- I nomi invariabili mantengono la stessa forma sia al singolare che al plurale, come "sci" e "gru".
- Questi nomi includono monosillabici, nomi con vocale accentata, e quelli di origine straniera.
- Rientrano tra gli invariabili anche alcuni nomi maschili in -a e femminili in -ie, oltre a nomi propri che non terminano in -o o -a.
- Il contesto della frase, insieme ad articoli e aggettivi, aiuta a distinguere se un nome invariabile è singolare o plurale.
- Esempi di nomi invariabili includono "re", "crisi", "città", "bar", "sosia", e "serie".
Nomi invariabili
Ho rotto uno sci.
Ho comprato gli sci nuovi.
La gru ha fatto il nido.
Le gru migrano verso i paesi caldi.
Gru e sci hanno mantenuto la stessa forma al singolare e al plurale; per questo vengono definiti nomi invariabili. Come loro si comportano altri sostantivi che non seguono la regola generale e che possono essere raggruppati in questo modo:
-nomi monosillabici = il re — i re, la gru — le gru...
-nomi che terminano in i = il brindisi — i brindisi, la crisi — le crisi, l’oasi - le oasi …
-nomi che terminano con vocale accentata = la città — le città il caffè - i caffè
-nomi di origine straniera = il bar - i bar, lo sport - gli sport, il lager - i lager
-alcuni nomi maschili che terminano in -a = il sosia — i sosia, il vaglia — i vaglia, il cobra — i cobra
-alcuni nomi abbreviati = l’auto — le auto, il cinema — i cinema, la radio - le radio
-nomi propri maschili che non escono in -o = i Luca, gli Oscar
-nomi propri femminili che non escono in -a = le lris, le Miriam
— nomi femminili in -ie = la serie - le serie, la barbarie - le barbarie
— i cognomi = i Molta, i Cattaneo
Si può capire se un nome invariabile è usato al singolare o al plurale dal contesto, nera/e della frase, dall’articolo, dall’aggettivo o da altre parti del discorso che, riferite al nome, concordano col suo numero:
Il bar di via Roma è molto elegante;
I bar di via Roma sono molto eleganti.