alemannomaria
Erectus
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Concetti Chiave

  • Le forme corrette in italiano sono "ce" e "ge", con alcune eccezioni come parole che finiscono in -iera, -iere, e parole di origine latina.
  • I nomi in "cia" e "gia" al plurale mantengono la "i" se preceduti da vocale, come "camicie", mentre la perdono se preceduti da consonante, come "docce".
  • Parole come "scienza" e "coscienza" mantengono la "i" nei loro derivati, nonostante la regola generale di scrivere "sce" senza "i".
  • Il dizionario e il sito dell'Accademia della Crusca sono utili strumenti per chiarire dubbi ortografici e aggiornarsi su neologismi.
  • La lingua italiana è in continua evoluzione, riflettendo i cambiamenti sociali e includendo nuovi termini, anche di origine straniera.

Gocce o goccie: il dilemma esistenziale

Quante volte siamo stati assaliti dal dubbio di fronte alla scrittura di parole con la finale in ce o cie, in ge o gie? E ancora: scienziato si scrive con i oppure senza la i?
Vediamo come dissipare questi dubbi.
Le forme corrette in italiano sono ce e ge.
Per esempio abbiamo cedimento, decesso, gelato, ingessato.
Ci sono, però, delle eccezioni: infatti si scrivono con cie e gie :
1-i nomi che finiscono in -iera e -iere (per esempio crociera, formaggiera, raggiera, braciere, arciere…)
2- i nomi cielo e cieco
3- i nomi in cia e gia al plurale, se la sillaba finale è preceduta da vocale, per esempio: camicie, farmacie, socie, bugie ciliegie, valigie.

4- alcuni nomi di origine latina come specie superficie, sufficienza, igiene e i loro derivati come insufficienza, igienico.
Per quanto riguarda il plurale, per poter ricordare in quali casi la i si mantiene e in quali si perde, bisogna fare il seguente ragionamento: quando la c e la g sono precedute da una vocale (ciliegia, camicia, fiducia), la i si conserva nel plurale; quando, invece, la c e la g sono precedute da una consonante (pioggia, pancia), la i si elimina.
In ogni caso è utile fare riferimento al vocabolario, dal momento che in alcuni casi sono ammesse entrambe le forme: ciliege, valige, e provincie e il vocabolario, appunto, riporta queste eccezioni alla regola.

Per quanto riguarda i gruppi sce - scie si scrive sempre sce senza la i
Si scrive sempre: Scendere conoscenza scelta scena fanno però eccezione le parole scienza e coscienza e ovviamente tutti i loro derivati come scienziato scientifico incosciente coscienzioso.
Vediamo insieme alcuni esempi:
Nomine aggettivi che mantengono la “i” nel passaggio dal singolare al plurale:

Singolare Plurale
La camicia Le camicie
La fiducia Le fiducia
La malvagia Le malvagie
La valigia Le valigie
La ciliegia le ciliegie
Grigia grigie
L’audacia Le audacie
La socia Le socie
Nomi e aggettivi che perdono la “i” nel passaggio dal singolare al plurale
Singolare Plurale
La caccia Le cacce
L’arancia Le arance
La buccia Le bucce
La bilancia Le bilance
La faccia Le facce
La focaccia Le focacce
La doccia Le docce
La goccia Le gocce
La freccia Le frecce
La lancia Le lance

Perdono la “ anche i nomi che terminano in -accia, -iccio, -occio, -uccio come cosuccia che diventa cosucce, grassoccia-grassocce, parolaccia-parolacce, rossiccia-rossicce.
Il dizionario è certamente un valido aiuto per fugare ogni dubbio e riuscire a scrivere in modo ortograficamente corretto, ma è importante anche aggiornarsi continuamente in particolare sul sito dell’Accademia della Crusca, per esempio, poiché esistono molte eccezioni alla regola, così come esistono neologismi, cioè parole nuove. La lingua, infatti, è sempre viva e in cambiamento poiché è
o specchio della società e va a pari passo con i cambiamenti sociali e umani. Basti pensare a tutte le parole nuove e non italiane che sono entrate a far parte definitivamente del nostro lessico.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le eccezioni alla regola di scrivere parole con la finale in ce o cie?
  2. Le eccezioni sono i nomi che finiscono in -iera e -iere, i nomi cielo e cieco, i nomi in cia e gia al plurale se la sillaba finale è preceduta da vocale, e alcuni nomi di origine latina come specie, superficie, sufficienza, igiene e i loro derivati.

  3. Come si scrive il plurale delle parole che terminano in c o g seguite da una vocale?
  4. Nel plurale, la i si conserva se la c o la g sono precedute da una vocale, ad esempio ciliegie, camicie, socie. La i si elimina se la c o la g sono precedute da una consonante, come pioggia, pancia.

  5. Quali sono le parole che mantengono la "i" nel passaggio dal singolare al plurale?
  6. Alcuni esempi di parole che mantengono la "i" nel passaggio dal singolare al plurale sono camicie, fiducia, malvagie, valigie, ciliegie, grigie, audacie, socie.

  7. Quali sono le parole che perdono la "i" nel passaggio dal singolare al plurale?
  8. Alcuni esempi di parole che perdono la "i" nel passaggio dal singolare al plurale sono cacce, arance, bucce, bilance, facce, focacce, docce, gocce, frecce, lance.

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