Concetti Chiave
- In italiano, i nomi generalmente terminano con -o per il maschile e -a per il femminile, ma ci sono eccezioni come nomi che finiscono in -e o maschili che terminano in -a.
- Il genere dei nomi che indicano professioni segue spesso il modello -o per maschile e -a per femminile, ma esistono molte eccezioni e variazioni.
- Alcuni termini cambiano significato quando passano dal maschile al femminile, come "il busto/la busta" e "il manico/la manica".
- I nomi di animali possono avere forme diverse per maschile e femminile, ma non tutti gli animali hanno una controparte femminile specifica.
- Esistono nomi che cambiano significato quando passano dal singolare al plurale, come "il lenzuolo/i lenzuoli/le lenzuola" e "il labbro/i labbri/le labbra".
Generi in italiano
In italiano esistono due generi: il maschile e il femminile. Non esiste il neutro come in inglese o in tedesco
• Di solito, il nome maschile finisce per -o e quello femminile per -a
Es. gatto, quaderno, libro, ragazzo, uomo, fratello, amico
ragazza, donna, scuola, valigia, macchina, sorella, amica
Purtroppo, non è sempre così!
•Es. il cane, il pane, il padre, la madre, la patente, la televisione, la soluzione, la lezione
Es: il problema, il tema, il dramma
Articoli determinativi
Per questo motivo, è bene imparare ogni parola nuova con l’articolo determinativo
• Con le parole maschili si utilizza “il” o qualche volta “lo”
• Con le parole femminili, si adopera “la”
• Se la parola, maschile o femminile, comincia per vocale, ”lo” e “la” vanno apostrofate e si trasformano in “l’ “
Es. il quaderno, il sole, lo zoccolo, la donna, l’amico, l’arte, l’abito, lo zucchero
Come si può notare “lo” si adopera davanti ai nomi maschili che iniziano per “z”.
Per il maschile, la parola può finire in -o o in -e. Per il femminile sempre in -a
Esempio:
l’operaio/l’operaia – il maestro/la maestra – il commesso/la commessa – il parrucchiere/la parrucchiera –
l’infermiere/l’infermiera – il cameriere/la cameriera – il carabiniere (il femminile non esiste)
il professore/la professoressa, il dottore/la dottoressa
Eccezioni nei sostantivi
In qualche caso, al femminile il sostantivo resta invariato:
il cantante/la cantante, il presidente/la presidente (in alcuni ambienti esiste la tendenza a dire “la presidentessa”)
Ma non è sempre così. Le eccezioni sono tantissime
1) Alcune professioni, pur riferendosi al maschile, finiscono in -a e al femminile non cambiano. In genere sono termini che indicano professioni sanitarie. In questi, è assolutamente necessario fare attenzione all’articolo
Il dentista/la dentista – il farmacista/la farmacista – il pediatra/la pediatra – lo specialista/la specialista – un astronauta/un’astronauta
Alcuni termini, nel passaggio dal maschile al femminile, cambiano di significato
• il busto - la busta
• il manico - la manica della camicia
• il cartello - la cartella
• il caso - la casa
• il posto - la posta
• il cavo elettrico – la cava di marmo
Animali e cambi di genere
Nel passaggio dal maschile al femminile, i nomi degli animali possono cambiare: gallo/gallina, cane/cagna/cagnetta, elefante/elefantessa, leone/leonessa.
Non tutti gli animali hanno il corrispondente nome femminile, per cui si deve dire: oca maschio/oca femmina, anatra maschio/anatra femmina
Alcuni nomi possono essere maschili al singolare e maschili o femminili al plurale, ma con un cambio di significato
Il lenzuolo/i lenzuoli (più lenzuoli alla rinfusa) /le lenzuola (un paio di lenzuoli, il sopra e il sotto)
Il labbro/le labbra (della bocca) /i labbri (di una ferita)
Il braccio/le braccia (del corpo) /i bracci (di un fiume)
L’orecchio/le orecchie. Il maschile (= orecchi) si adopera nell’espressione “Essere tutt’orecchi”
Domande da interrogazione
- Come si determina il genere di un nome in italiano?
- Quali sono le regole per i nomi di professione in italiano?
- Esistono eccezioni nel passaggio dal maschile al femminile?
- Come cambia il genere nei nomi degli animali?
- Qual è una particolarità dei nomi italiani riguardo al genere e al numero?
In italiano, il genere di un nome si riconosce spesso dalla sua desinenza: i nomi maschili di solito finiscono in -o e quelli femminili in -a, ma ci sono eccezioni, come i nomi che terminano in -e o -a che possono essere di entrambi i generi.
I nomi di professione maschili possono finire in -o o -e, mentre quelli femminili finiscono sempre in -a. Alcuni nomi aggiungono una doppia -s al femminile, e in alcuni casi il nome resta invariato.
Sì, ci sono molte eccezioni. Alcuni nomi di professione non cambiano al femminile, specialmente in ambito sanitario, e alcuni termini cambiano significato quando passano dal maschile al femminile.
I nomi degli animali possono cambiare dal maschile al femminile, come gallo/gallina, ma non tutti hanno un corrispondente femminile, quindi si usa "maschio" o "femmina" per specificare.
Alcuni nomi possono essere maschili al singolare e cambiare genere o significato al plurale, come "il lenzuolo" che diventa "le lenzuola" o "i lenzuoli" con significati diversi.