Fabrizio Del Dongo
Genius
6 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il discorso diretto riporta testualmente le parole di una persona con virgolette, mentre quello indiretto esprime il pensiero senza virgolette.
  • Il passaggio dal discorso diretto a indiretto richiede modifiche nei tempi verbali e negli avverbi, come "domani" che diventa "il giorno dopo".
  • Se il verbo dell'introduzione è al passato, i tempi verbali nella frase secondaria cambiano in imperfetto o condizionale composto.
  • L'uso delle virgolette nel discorso diretto varia: la punteggiatura è interna al dialogo semplice, esterna se c'è un'introduzione.
  • Quando un dialogo include un inciso, le regole di punteggiatura cambiano, influenzando la posizione di virgole e punti.

In questo appunto viene data una prima e semplice definizione di che cos'è il discorso diretto e indiretto, per poi passare alle regole da applicare per passare dal discorso diretto a quello indiretto e viceversa, fino all'utilizzo corretto delle virgolette a seconda di come sono strutturati i periodi, che a volte possono formare un dialogo. Discorso diretto e indiretto, passaggio dall'una all'altra forma e utilizzo delle virgolette articolo

Indice

  1. Discorso diretto e discorso indiretto: definizione e utilizzo
  2. Come passare dal discorso diretto in discorso indiretto e viceversa
  3. Virgolette, discorso diretto: il loro uso dipende da come sono strutturati i periodi

Discorso diretto e discorso indiretto: definizione e utilizzo

Quando si racconta qualcosa in forma scritta, si può scegliere di farlo attraverso il discorso diretto o indiretto.

Con il discorso diretto vengono riportate testualmente le parole di una persona, che sono segnalate fra le virgolette

(ad esempio: Roberto mi ha risposto: “Ti ringrazio dell’invito, ma non potrò venire").
Con il discorso indiretto viene invece riportato il pensiero di una persona, ma non le parole testuali; per questo motivo non si utilizzano le virgolette (ad esempio: Roberto mi ha risposto che mi ringraziava dell’invito ma che non poteva venire).

Per ulteriori approfondimenti sul discorso diretto e indiretto vedi qui

Come passare dal discorso diretto in discorso indiretto e viceversa

Nei due esempi sopra riportati, “Roberto mi ha risposto” equivale alla proposizione introduttiva, ma qualora si volesse passare dal discorso indiretto a quello indiretto, la proposizione dipendente può subire delle modifiche.
Ad esempio, se il verbo della proposizione introduttiva è al presente, il tempo del verbo della proposizione secondaria resterà immutato.

Discorso diretto e indiretto, passaggio dall'una all'altra forma e utilizzo delle virgolette articolo

  • Discorso diretto: L’insegnante dice agli allievi: “Domani sarò assente”.
  • Discorso indiretto: L’insegnante dice agli allievi che domani sarà assente.

Ma se il verbo della proposizione introduttiva è a un tempo passato, allora il tempo del verbo della proposizione secondaria si trasforma all’imperfetto.

  • Discorso diretto: Mario disse: “Vado al mare”.
  • Discorso indiretto: Mario disse che andava al mare.

Però attenzione perché se il verbo della proposizione dipendente è già all’imperfetto, allora il tempo resta immutato anche per la proposizione secondaria.

  • Discorso diretto: Il capitano domandò ai suoi soldati: “Avevate abbastanza munizioni?”
  • Discorso indiretto: Il capitano domandò ai suoi soldati se avevano abbastanza munizioni.

Se invece il verbo della frase introduttiva è al passato e quello della dipendente è al futuro, allora quest’ultimo si trasforma in condizionale composto.

  • Discorso diretto: Mario mi promise: “Ti aiuterò”.
  • Discorso diretto: Mario mi promise che mi avrebbe aiutato.
Nel passaggio dal discorso diretto a quello indiretto non cambiano però solo i tempi verbali, ma anche gli avverbi

.

  1. Oggi diventa quel giorno.
  2. Ieri diventa il giorno prima.
  3. Domani diventa il giorno dopo o l’indomani.
  4. Ora diventa allora.

Ad esempio: Carlo ha detto: "Ieri sono stato al cinema"; Carlo ha detto che il giorno prima era stato al cinema.
Per passare dal discorso indiretto a quello indiretto non resta che invertire i tempi verbali e gli avverbi.

Per ulteriori approfondimenti sul passaggio dal discorso diretto a quello indiretto vedi qui

Virgolette, discorso diretto: il loro uso dipende da come sono strutturati i periodi

Come abbiamo detto, per evidenziare che si tratta di un discorso diretto è necessario riportare le parole della persona in questione con le virgolette alte oppure basse o caporali (« »).
Entrambe si utilizzano in questi modi:

  1. Se il periodo è formato solamente da un discorso diretto, allora la punteggiatura andrà all'interno del dialogo (ad esempio: "Arrivo subito.").
  2. Se invece il dialogo è introdotto da una proposizione introduttiva, allora la punteggiatura è esterna al dialogo (ad esempio: Claudia mi ha detto: "Arrivo subito".).

Tutto ciò vale solo per il punto fermo, perché le regole sono un po' diverse per il punto esclamativo, interrogativo e i puntini di sospensione, che vanno sempre inseriti all'interno delle virgolette, in sostituzione del punto fermo presente di solito alla fine e che in questi casi invece scompare (ad esempio: Claudia mi ha detto: "Arrivo subito!").
Per quanto riguarda la virgola, invece:

  1. questa va inserita se non c'è alcun segno di interpunzione all'interno delle virgolette (ad esempio: Mi ha detto: "Arrivo subito", e invece non è più tornato).
  2. questa non va inserita se all'interno delle virgolette c'è già un segno di interpunzione (ad esempio: Ti ha detto: "Arrivo subito?" e invece non è più tornato).

Tutte queste regole valgono per le frasi semplici, ma se invece il dialogo diventa più complesso e compare anche un inciso, allora bisogna procedere in questi modi:

  1. Quando le virgole riguardano l'inciso e non il dialogo in sé, allora vanno fuori dalle virgolette, mentre il punto fermo va inserito dentro (ad esempio: "Arrivo subito", disse Claudia, "prendo la borsa e vengo."). In questo caso è la persona che parla a fare una pausa e la stessa regola vale anche per gli altri segni di interpunzione (ad esempio: "Arrivo subito", disse Claudia, "prendo la borsa e vengo!").
  2. Quando le virgole riguardano il discorso vero e proprio e non l'inciso, allora vanno inserite all'interno delle virgolette, così come gli altri segni di interpunzione (ad esempio: "Arrivo subito," disse Claudia "prendo la borsa e vengo.").
  3. Se i segni di interpunzione segnano la chiusura del periodo prima dell'inciso, allora questo deve essere delimitato dalla virgola e non dal punto (ad esempio: "Arrivo subito!" disse Claudia. "Prendo la borsa e vengo.").

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra discorso diretto e discorso indiretto?
  2. Il discorso diretto riporta testualmente le parole di una persona usando le virgolette, mentre il discorso indiretto riporta il pensiero senza le parole testuali e senza virgolette.

  3. Come si trasformano i tempi verbali passando dal discorso diretto a quello indiretto?
  4. Se il verbo della proposizione introduttiva è al passato, il tempo del verbo della proposizione secondaria si trasforma all'imperfetto; se è al futuro, diventa condizionale composto.

  5. Quali cambiamenti avvengono negli avverbi quando si passa dal discorso diretto a quello indiretto?
  6. Gli avverbi cambiano come segue: "oggi" diventa "quel giorno", "ieri" diventa "il giorno prima", "domani" diventa "il giorno dopo" o "l’indomani", e "ora" diventa "allora".

  7. Come si usano le virgolette nel discorso diretto?
  8. Le virgolette si usano per evidenziare il discorso diretto, con la punteggiatura all'interno se il periodo è solo un discorso diretto, e all'esterno se c'è una proposizione introduttiva.

  9. Quali sono le regole per l'uso della punteggiatura nei dialoghi complessi?
  10. Nei dialoghi complessi, le virgole riguardanti l'inciso vanno fuori dalle virgolette, mentre il punto fermo va dentro; se le virgole riguardano il discorso, vanno dentro le virgolette.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community