Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il tono cade su una sillaba tonica nelle parole polisillabiche, ma nella scrittura l'accento tonico non è sempre indicato.
  • Le parole italiane si dividono in quattro gruppi basati sulla posizione dell'accento: ossitone, parossitone, proparossitone e bisdrucciole.
  • Alcune parole omografe cambiano significato a seconda della posizione dell'accento, come "pànico" e "panìco".
  • È consigliato indicare l'accento nelle voci del verbo "dare" per evitare confusione con omonimi non derivati.
  • Alcuni termini identici nella grafia cambiano significato a seconda dell'apertura della vocale, come "pèsca" e "pésca".

Indice

  1. Il tono nelle parole polisillabe
  2. Termini identici con significati diversi

Il tono nelle parole polisillabe

1) In una parola composta da più sillabe (=polisillaba), il tono cade su di una sillaba (=sillaba tonica), mentre les altre sono senza accento e si chiamano atone.. Purtroppo, nella grafia, l’accento tonico non viene indicato anche se sarebbe molto utile che esso fosse indicato come grave su a e u (à, ù) e grave o acuto su e, o (è,è,ò,ó)

è = e grave o aperta come “èrba”, “sèmpre”

é = e acuta o chiusa come “stélle”, “néve”

ò aperta come “òrto”, “òrbo”

ó chiusa come “sóle”, “córto”

2)Rispetto alla posizione della sillaba tonica si hanno quattro gruppi di parole:

1) Ossìtone (si dice anche tronche), quando l’accento cade sull’ultima sillaba e l’accento viene segnato: carità, città, così, mangiò

2) Parossitone si dice anche piane), quando l’accento cade sulla penultima sillaba, ma non viene segnato: insalàta, ancóra, mangiàre, dormìre

3) proparossitone (si dice anche sdrucciole), se l’accento cade sulla terzultima sillaba: pùbblico, càttedra

4) bisdrucciole, quando l’accento cade sulla quartultima sillaba: nàvigano

3) Alcune parole (= omografi) cambiano di significato a seconda della posizione dell’accento:

pànico= paura

panìco = un tipo di cereali

intùito = capacità di avvertire una situazione con prontezza

intuìto = participio passato del verbo intuire

àncora = attrezzo che serve per ormeggiare una nave

ancóra = avverbio di tempo

prèsidi = dirigenti a capo di un istituto scolastico

presìdi = guarnigione militare

Purtroppo non è diffusa l’abitudine di segnare l’accento per cui, in alcuni casi, ciò può comportare confusione.

Sarebbe opportuno mettere anche l’accetto sulle voci del verbo dare per non confonderli con gli omonimi che non sono derivativa dare:

da = preposizione semplice

egli = voce del verbo dare, presente indicativo

danno = un’azione che riduce la funzionalità di in bene

essi dànno = voce del verbo dare, presente indicativo

detti = proverbi, sapienza popolare

io dètti = voce del verbo dare, passato remoto

Occorre osservare che questa regola è osservata solo per dà/da

Termini identici con significati diversi

4) Esistono anche dei termini identici nella grafia, cambiano di significato a seconda dell’apertura della vocale:

pèsca = frutto

pésca = l’azione di pescare i pesci

L'importanza dell'accento tonico nella lingua italiana e le sue implicazioni articolo

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza tra le parole ossitone e parossitone?
  2. Le parole ossitone hanno l'accento sull'ultima sillaba e l'accento viene segnato, mentre le parossitone hanno l'accento sulla penultima sillaba e l'accento non viene segnato.

  3. Come cambia il significato delle parole omografe in base all'accento?
  4. Le parole omografe cambiano significato a seconda della posizione dell'accento, ad esempio "pànico" significa paura, mentre "panìco" è un tipo di cereale.

  5. Perché è importante segnare l'accento nelle voci del verbo "dare"?
  6. È importante segnare l'accento per distinguere le voci del verbo "dare" dai loro omonimi non derivati, come "da" preposizione e "dà" voce del verbo dare.

Domande e risposte

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