Concetti Chiave
- La battaglia di Austerlitz segna una svolta nella vita di Andrej, che passa da una ricerca di gloria a una riflessione profonda sulla vita e l'anima.
- La figura di Napoleone Bonaparte è inizialmente presentata con ammirazione, ma subisce una demitizzazione durante il racconto.
- Il principe Andrej, ferito e contemplando il cielo, comprende l'inutilità delle glorie terrene e la piccolezza della natura umana.
- Il narratore alterna la narrazione dei fatti con lunghe pause riflessive, approfondendo i cambiamenti interiori di Andrej.
- L'uso del francese nei dialoghi di Napoleone accentua il realismo e la vivacità della scena, tipica dello stile dello scrittore russo.
Andrej e Napoleone
Il 2 dicembre 1805 l'esercito napoleonico affronta ad Austerlitz, in Moravia, le truppe di Alessandro I zar di Russia e di Francesco I imperatore d'Austria. Lo scontro si conclude con la vittoria dei Francesi, a prezzo di un'orrenda carneficina: i soli Russi lasciano sul campo 45.000 uomini e riportano decine di migliaia di feriti. Tra questi vi è il principe Andrej Bolkcxiskij, partito volontario per la guerra sia perché stanco delta vuota mondanità moscovita, sia perché insoddisfatto del proprio matrimonio con Lisa, sia ancora perché attratto dal desiderio di venire a contatto con il mito di Napoleone. Colpito da un violento colpo di mazza sul capo, è caduto stringendo la bandiera tra le mani.
La battaglia di Austerlitz a cui Andrej partecipa pieno di entusiasmo e di desideri di gloria si trasforma, in realtà, in un'esperienza che sconvolge completamente la sua esistenza e ne muta il senso. Il brano è interamente costruito su questa sorta di illuminazione che colpisce il principe gravemente ferito e che gli presenta in prospettiva del tutto opposta la realtà della vita: la popolarità, il valore, la vittoria, la stessa famiglia che prima costituivano i suoi ideali supremi gli paiono vuoti e insignificanti, mentre acquista un supremo valore simbolico il cielo immenso, mai conosciuto in precedenza, con le sue nuvole veleggianti attraverso le quali si vede azzurreggiare l'infinito. La partecipazione alla battaglia e la ferita ricevuta assumono, dunque, per Andrej, il valore di morte e di rinascita spirituali. Proprio contemplando il cielo infinito, egli si rende conto della piccolezza della natura umana e dell'inutilità delle glorie e delle preoccupazioni contingenti; scopre che ciò che conta è il rapporto tra quanto di immortale c'è nell'uomo, l'anima, e l'infinito che la sovrasta.
Domina l'intero episodio la storica figura di Napoleone Bonaparte nei panni del vincitore che, proprio in quanto tale, può mostrarsi generoso e nobile nei confronti di coloro che sono stati battuti. Nel corso del brano, assistiamo ad una progressiva demitizzazione di questo eroe: inizialmente egli ci viene presentato mentre osserva morti e feriti e la sua prima espressione di elogio davanti ad un granatiere nemico caduto in battaglia sembra sincera proprio in quanto pronunciata di fronte a chi non lo può sentire. Col procedere della narrazione, però, le parole di Napoleone suonano sempre più convenzionali, come se egli si attenesse ad un rituale consueto e l'interesse per i prigionieri sembra più formale che autentico (cfr. l'espressione: l'imperatore, senza attendere la risposta, si voltò in là e, allontanandosi ...). La demitizzazione diventa completa nell'immagine finale che presenta Andrej ormai convertito ad una nuova visione dell'esistenza, mentre l'eroe Napoleone è diventato il piccolo Napoleone col suo sguardo indifferente, limitato e felice dell'infelicità altrui.
Il narratore esterno intercala allo svolgersi dei fatti delle lunghe pause narrative, in cui espone le riflessioni, le sensazioni e gli stati d'animo che si alternano e si accavallano nel protagonista. In esse il tempo del racconto si dilata, per rendere efficacemente il cumulo di pensieri e sentimenti nuovi che trasformano il principe Andrej, e supera il tempo della storia.
Molte battute, pronunciate soprattutto da Napoleone, sono mantenute in francese: questa caratteristica, tipica dello scrittore russo, accentua il realismo della narrazione e conferisce ai personaggi una notevole naturalezza: si ha quasi l'impressione che essi siano vivi e presenti, come attori che stiano rappresentando se stessi sulla scena di un teatro.
Domande da interrogazione
- Qual è l'esperienza che trasforma il principe Andrej durante la battaglia di Austerlitz?
- Come viene rappresentata la figura di Napoleone nel testo?
- Qual è il significato simbolico del cielo infinito per Andrej?
- In che modo il narratore esterno contribuisce alla narrazione?
- Perché molte battute sono mantenute in francese nel testo?
La battaglia di Austerlitz sconvolge completamente l'esistenza di Andrej, facendogli rivalutare i suoi ideali e scoprire l'importanza del rapporto tra l'anima e l'infinito.
Napoleone è inizialmente presentato come un vincitore generoso, ma progressivamente viene demitizzato, apparendo convenzionale e indifferente, culminando nella visione di Andrej che lo vede come un "piccolo Napoleone".
Il cielo infinito rappresenta per Andrej la scoperta della piccolezza della natura umana e l'inutilità delle glorie terrene, portandolo a una rinascita spirituale.
Il narratore esterno inserisce lunghe pause narrative per esporre le riflessioni e i sentimenti di Andrej, dilatando il tempo del racconto per mostrare la sua trasformazione interiore.
Le battute in francese accentuano il realismo della narrazione e conferiscono ai personaggi una notevole naturalezza, facendo sembrare che siano vivi e presenti come attori su un palcoscenico.