Concetti Chiave
- Italo Svevo, nato a Trieste nel 1861, proviene da una famiglia di origine ebraica e cresce sotto l'influenza dell'impero austro-ungarico.
- Nonostante l'educazione commerciale a causa delle difficoltà finanziarie familiari, Svevo si dedica alla letteratura e alla psicanalisi, ispirato da Freud.
- Incontra James Joyce nel 1905, un'amicizia che riaccende la sua passione per la narrativa, portandolo a scrivere "La coscienza di Zeno".
- "La coscienza di Zeno" (1923) viene riconosciuto come capolavoro per le sue tecniche narrative moderne, rivoluzionando il romanzo italiano tradizionale.
- Muore nel 1928, poco dopo aver ottenuto il riconoscimento per le sue opere, a causa di un incidente automobilistico.
Italo Svevo nasce a Trieste nel 1861,quando la città fa ancora parte dell'impero austro-ungarico,da genitori di origine ebraica.
Educato in un collegio tedesco è rientra a Trieste nel 1878,è avviato agli studi commerciali, ma l'anno successivo, a causa della crisi finanziaria della famiglia,è costretto a impegnarsi alla Banca Union e poi a lavorare nella azienda del suocero.
Nel frattempo legge i classici della narrativa italiana e europea, rivolge un interesse particolare alle nuove teorie psicanalitiche di Singmund Freud,scrive novelle,commedie e articoli letterari e di critica teatrale.
Nel 1892 e nel 1898 pubblica i suoi primi due romanzi, ma l'insuccesso di entrambi lo induce ad abbandonare la scrittura per dedicarsi allo studio del violino e alle opere teatrali.
Nel 1905 conosce il grande narratore irlandese James Joyce e stringe con lui un'amicizia che lo spinge nuovamente verso la narrativa.
Solo dopo la fine della prima guerra mondiale Svevo comincia a scrivere La coscienza di Zeno (1923), considerato il suo capolavoro perché costruito secondo tecniche narrative modernissime, nuove sopratutto per il romanzo italiano, che continua a essere vincolato a schemi tradizionali.
Il romanzo, dapprima ignorato dal pubblico, ottiene successo solo dopo il 1925.
Svevo riesce a godere poco della fama che sta progressivamente acquistando perché muore nel 1928, in seguito ad un incidente automobilistico.
Le opere
Una vita (1892): primo romanzo di Svevo, in cui lo scrittore mette a nudo i pregiudizi e le falsità dell'ambiente borghese triestino.
Senilità(1898): il protagonista di questo secondo romanzo è uno sconfitto e rassegna trentacinquenne, Emilio Brentani, tormentato dalla capacità di vivere e di relazionare con le persone.
La coscienza di Zeno(1923):il romanzo è una sorta di autobiografia in cui il protagonista, il vecchio è famoso commercialista triestino Zeno Cosini, un consiglio del suo psicanalista, scava dentro di sé per spiegare il proprio o disagio esistenziale.