Concetti Chiave
- Il pastore, una statuetta di gesso, è parte del presepe e rappresenta un personaggio che porta latte appena munto come dono a Gesù Bambino.
- Originario della Garfagnana, il pastore è stato modellato in polvere di marmo e venduto a Milano, arricchendo un presepe di famiglia da 15 anni.
- Durante l'anno, la statuetta è conservata con cura in un ripostiglio, per essere esposta nel presepe l'8 dicembre e posta vicino a un ponte.
- La sera della Vigilia di Natale, il presepe si anima e si illumina, creando un'atmosfera festiva che attira l'attenzione dei bambini.
- Con l'Epifania, l'attenzione si concentra sui re Magi che vengono aggiunti al presepe, prima che tutto venga riposto fino al Natale successivo.
Il pastore si presenta
Sono una statuetta di gesso: raffiguro un pastore che con le mie pecorelle si sta dirigendo verso la capanna, laggiù, dove gli angeli hanno annunciato che sia venuto al mondo Gesù Bambino. Come me ci sono altri personaggi e tutti portano un dono: chi del pane, chi della frutta, chi dei vestitini di lana, chi della legna. Io non ho molto, posso offrire soltanto del latte appena munto che trasporto in un apposito recipiente di legno. Sulle spalle sto portando un agnellino; è appena nato e non ha ancora tutta la forza necessaria per fare un cammino troppo lungo. Non lo potevo lasciare da solo nell’ovile, si sarebbe sentito abbandonato, così piccolo com’è e poi mi tiene caldo al collo.
La sua storia
Non è il primo anno che faccio parte del presepe. Sono originario della Garfagnana dove, 15 anni fa, fui modellato in polvere di marmo da un artigiano locale che si occupò anche di colorarmi i vestiti: pantaloni verde scuro, panciotto marrone, foderato di pelliccia e camicia bianca di flanella. Al collo mi mise anche una soffice sciarpa. Quindi fui esposto su di una bancarella del mercatino di Natale che tutti gli anni si tiene intorno al Duomo di Milano; non ci restai molti giorni perché quasi subito insieme ad altre statuette fui acquistato da un signore della città lombarda per arricchire il suo presepe.
Il presepe
Durante il resto dell’anno vivo ben protetto da uno strato di plastica a bolle, in uno scatolone collocato nel ripostiglio; quando arriva l’8 dicembre, il signore, ormai nonno con diversi nipotini, è felice di scartarmi e di farmi rivedere la luce. Tuttavia, prima egli ha predisposto il presepe: la capanna, le montagne in lontananza, il ruscello, il laghetto, il sentiero segnato da pietruzze bianche che attraversa il bosco, il cielo stellato con le luci intermittenti. Tutto sembra vero. Di solito, io vengo collocato vicino ad un ponte che attraversa un corso d’acqua e le mie pecorelle pascolano tranquille nel prato adiacente.
La sera della Vigilia di Natale
La sera del 24 dicembre tutto il presepe si illumina: la piccola capanna si accede di una luce gialla, dalle finestre delle casette sparse sulle pendici delle colline traspare un forte chiarore e il cielo stellato brilla in tanti punti. Nei prati, sotto gli alberi, ci sono mucchi legna che ardono per riscaldare i pastori che si stanno riposando un momento. I bambini si avvicinato incuriositi al presepe e i più intraprendenti allungano le mani per accarezzare una pecorella o per prendere una statuina. È tutto un vocio, un insieme di voci infantili, di grida di gioia e di sorpresa. I grandi non mancano di dare spiegazione ai più piccoli “Guarda, un pastorello che porta sulle spalle un agnellino!” ”Hai visto le oche che sguazzano nel laghetto?” “Hai visto questa donna che porta un cestito con una gallina e delle uova?” Una sorpresa continua, anche se le statuette sono sempre le stesse di anno in anno.
L’Epifania
Poi, per qualche giorno, gli abitanti della casa si dimenticano di noi: pensano al veglione del 31 dicembre e al pranzo di Capodanno, due ricorrenze che nulla hanno a che vedere con la Natività. Passiamo di nuovo al centro dell’interesse il 6 gennaio. Con l’Epifania, vediamo collocare davanti alla capanna tre statuette sontuosamente vestite, i re Magi, che, come tutti sanno, sono venuti dall’Oriente seguendo la stella cometa, ora applicata sulla parte più alta del presepe, per offrire i loro doni al Bambino. Ma ormai la borraccina comincia a seccare: il giorno dopo si comincia a riporre tutto e, con tristezza, io mi ritrovo avvolto nella solita carta biancastra e riposto al buio in uno scatolone. Non mi resta che attendere il Natale seguente, sperando che i componenti della famiglia ci siano ancora tutti. Io, come sempre, ci sarò.Domande da interrogazione
- Qual è l'origine della statuetta del pastore e come è stata realizzata?
- Dove viene conservata la statuetta quando non è esposta nel presepe?
- Quali sono i dettagli che rendono il presepe particolarmente realistico?
- Cosa accade la sera della Vigilia di Natale nel contesto del presepe?
- Come cambia l'attenzione verso il presepe durante l'Epifania?
La statuetta del pastore proviene dalla Garfagnana, è stata modellata 15 anni fa in polvere di marmo da un artigiano locale che ha anche colorato i suoi vestiti e aggiunto una sciarpa al collo.
Durante l'anno, la statuetta viene conservata in uno scatolone, protetta da uno strato di plastica a bolle, in un ripostiglio, fino all'8 dicembre quando viene tirata fuori per essere esposta nel presepe.
Il presepe include dettagli come la capanna, montagne, un ruscello, un laghetto, un sentiero segnato da pietruzze bianche, un cielo stellato con luci intermittenti, rendendo l'ambientazione molto realistica.
La sera della Vigilia di Natale, il presepe si illumina di luci, le statuette e i dettagli scenici come le casette e il cielo stellato diventano particolarmente suggestivi, attirando l'attenzione e la curiosità dei bambini.
Con l'Epifania, l'attenzione si rinnova con l'aggiunta delle statuette dei re Magi davanti alla capanna, segnando un momento di rinnovato interesse prima che il presepe venga smontato il giorno successivo.