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Concetti Chiave

  • Scott Walter, poeta e scrittore scozzese, nacque in una nobile famiglia di Edimburgo e si appassionò alla storia e alle tradizioni scozzesi.
  • Coniugò la carriera forense con la passione letteraria, ottenendo il primo successo con "Il lamento dell'ultimo menestrello" nel 1805.
  • Il romanzo "Waverley" del 1814 consolidò la sua fama, permettendogli di stabilirsi nella tenuta di Abbotsford.
  • "Ivanhoe" (1820) fu il suo capolavoro, dando vita al genere del romanzo storico, influenzando autori come Puskin e Manzoni.
  • Il fallimento dell'editore lo costrinse a un intenso lavoro, peggiorando la sua salute e portandolo alla morte nel 1832.

Scott Walter: vita ed opere

Scott Walter (1771-1832), poeta e scrittore scozzese. Nato da un'antica e nobile famiglia di Edimburgo, fu educato all'insegna di una vasta erudizione, accompagnata da uno specifico interesse per la se storia e le tradizioni popolari della sua terra. Compiuti gli studi di avvocatura ed avviatosi alla carriera forense, coltivò contemporaneamente la sua passione per la letteratura, intraprendendo anche un'attività editoriale. Il primo successo ottenuto con il poemetto narrativo Il lamento dell'ultimo menestrello (1805) fu ulteriormente ribadito dal romanzo di ambiente scozzese Waverley (1814), con i proventi del quale poté stabilirsi definitivamente come un signorotto nella vasta proprietà terriera di Abbotsford, dove visse fino alla morte. Dopo una approfondita documentazione sulla storia inglese al tempo di Riccardo Cuor di Leone, pubblicò nel 1820 il suo capolavoro, lvanhoe, prototipo del romanzo storico, perfettamente sintonizzato sul gusto romantico dell'epoca. L'opera, frutto dell'equilibrio tra ricerca erudita e libera fantasia nell'ideazione dell'intreccio e dei personaggi, avviava a livello europeo un nuovo genere letterario cui avrebbero contribuito alcuni tra i più grandi scrittori europei dell'Ottocento, dal russo Puskin al nostro Manzoni. Tra il 1820 e il 1826, Scott pubblicò altri romanzi storici di successo, tra i quali: Il monastero e L'abate (entrambi del 1820), ambientati sullo sfondo della Scozia di Maria Stuarda, Kenilworth (1821), ove rivive l'Inghilterra di Elisabetta I, Quentin Durward (1823), ambientato nella Francia di Luigi XI, Il talismano (1825), che si svolge in Terrasanta al tempo di Riccardo Cuor di Leone. L'improvviso fallimento dell'editore di cui era divenuto socio costrinse Scott ad un massacrante lavoro di composizione per cercare di rifondere i debiti: pressato dai creditori, scrisse mediocri romanzi e i nove volumi di una Storia di Napoleone (1827). La sfibrante fatica peggiorò irrimediabilmente la malattia di cuore di cui da tempo soffriva, conducendolo alla morte.

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