Concetti Chiave
- Sant'Abbone de Fleury, nato nel 945, era un abate e filosofo francese, noto per i suoi contributi in matematica, astronomia e diritto canonico.
- Diventò abate dell'Abbazia benedettina di Fleury nel 988 dopo aver studiato a Parigi e Reims sotto Gerbert d'Aurillac.
- Partecipò ai concili di Saint-Basle e Reims nel 991 e 995, e morì il 23 novembre 1004 a causa di ferite riportate in uno scontro.
- L'Apologetica, dedicata al re Hugues Capet, difende i privilegi degli ordini monastici come parte di una società divisa in tre ordini: monaci, chierici e laici.
- Sosteneva l'idea di un potere assoluto del papa, in contrasto con la visione comune del papa come primo tra i vescovi.
Indice
Sant'Abbone de Fleury
Sant'Abbone de Fleury, o Sant'Abbo, nato nel 945 a La Réole. Era un abate, filosofo, scrittore e poligrafo francese, noto anche per i suoi studi di matematica, astronomia e diritto canonico; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Abbazia di Monaco Abbazia di Ramsey autunno nella primavera del 985 987, continuò i suoi studi a Parigi e Reims, dove il suo maestro Gerbert d'Aurillac; divenne abate dell'Abbazia benedettina di Fleury nel 988.
ha partecipato ai concili di Saint-Basle 991 e 995 di Reims.
Apologetica
Sopra era molto vicino ai capetingi, tanto che dedicò al re Hugues Capet la sua opera più importante, l'Apologetica, il nome completo di Liber Apologetica a Hugonem e Robertum regna Francorum, scritto intorno al 998. In quest'opera, dice l'abate, lo fa per difendere i privilegi degli ordini monastici, la cui società deve essere considerata come divisa in tre ordini, che erano divisi in tre classi: monaci del cristianesimo, chierici e laici (questi ultimi suddivisi in militari e contadini). I monaci, la preghiera, intercedono presso Dio, i chierici si dedicano allo studio e all'organizzazione della Chiesa, i nobili provvedono alle necessità della guerra e della pace, mentre i contadini devono provvedere con il loro lavoro al mantenimento di tutte le altre classi.
In alto si sosteneva anche l'idea di un potere assoluto riservato al papa - la potestatis della pienezza - in contrasto con la visione, diffusa a suo tempo, che identificava il papa come il primo dei vescovi, ma detentore dell'unico potere religioso.