Concetti Chiave
- "L'infinito" di Leopardi è una delle poesie più celebri della letteratura italiana, scritta intorno al 1819.
- La poesia esplora la contemplazione di un paesaggio e i sentimenti personali del poeta, partendo dalla descrizione di una siepe che limita la vista.
- Leopardi immagina gli spazi infiniti e i silenzi sovrumani oltre la siepe, evocando tranquillità e riflessioni profonde.
- Il poeta paragona il silenzio infinito al fruscio delle foglie, evocando ricordi del passato e riflessioni sul tempo.
- La poesia è un esempio del pessimismo individuale di Leopardi, dove trova conforto nella natura, definita "Madre Natura".
L'infinito
Questa poesia è forse la più celebre di Giacomo Leopardi e una delle più note in tutta la letteratura italiana.
E' stata scritta intorno al 1819 e fa parte degli Idilli.
In questa poesia c'è la contemplazione di un paesaggio e la rivelazione dei sentimenti intimi del poeta.
La poesia inizia con la descrizione della siepe che nasconde quello che c'è dopo l'ultimo orizzonte e Leopardi comincia ad immaginare cosa ci possa essere dietro di essa e pensa a infiniti spazi,sovrumani silenzi e tanta tranquillità.
Paragona poi quello infinito silenzio al fruscio delle foglie,cadute a causa del vento, e gli ritornano in mente il passato,l'eternità,il presente ed è come se il poeta annegasse nei suoi pensieri e pronuncia le famose parole >.
Questa poesia è formata da una strofa composta da 15 versi sciolti.
Sono anche presenti delle enjambement (>,>,>)
Tutti i verbi sono al presente tranne il verbo > presente nel primo verso.
Questa è la poesia che rappresenta pienamente la prima fase del pessimismo di Leopardi: il pessimismo individuale.
In questa fase del pessimismo Leopardi dice che lui è l'unica persona incompresa e infelice, però trova la quiete e la felicità nella natura,che chiama MADRE NATURA.